ROMA – L’Unione europea accusa Mosca di intensificare l’uso di armi chimiche sul fronte ucraino, mentre Trump smentisce di aver spinto Zelensky verso raid sul territorio russo nonostante un report del Financial Times.
L’alto rappresentante per la politica estera UE, Kaja Kallas, ha riferito che, secondo le agenzie di intelligence tedesche e olandesi, si sarebbero registrati oltre 9.000 attacchi con armi chimiche proibite dall’inizio dell’invasione.
“È una sorpresa, ma gli episodi stanno aumentando” ha dichiarato Kallas, aggiungendo che Mosca punta a piegare l’Ucraina con questa modalità di guerra soffocante.
Il tema ha creato divisioni tra i Ventisette: la Slovacchia continua a bloccare l’introduzione delle nuove sanzioni, compreso il price cap sul petrolio e sul gas russi, ma Kallas si dice ottimista su un accordo imminente.
L’INDISCREZIONE DEL FINANCIAL TIMES
Nel frattempo, il Financial Times ha riferito che Trump avrebbe chiesto a Zelensky, in una telefonata del 4 luglio, se fosse in grado di colpire Mosca o San Pietroburgo dopo la fornitura di missili a lungo raggio come i Tomahawk.
Trump ha poi smentito, dichiarando: “Zelensky non dovrebbe mai attaccare Mosca” e giustificando la sua domanda come un modo per stimolare l’Ucraina, non incoraggiare azioni bellicose . Davanti ai cronisti alla Casa Bianca, ha chiarito: “Non sto con nessuno, sto con l’umanità. Voglio che finisca questo bagno di sangue”.
LE ARMI IN UCRAINA
Trump ha annunciato un pacchetto congiunto con la NATO, comprendente sistemi Patriot per Kiev, finanziati dagli alleati europei, e un ultimatum: se non si raggiungerà un accordo di pace con la Russia entro 50 giorni, scatteranno dazi secondari al 100% sui paesi che commerciano con Mosca.
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