Un’esperienza sensoriale di qualità declinata tramite l’arte culinaria, con prodotti locali, di 26 ristoranti viterbesi e l’enologia di 38 cantine del territorio. È il prestigioso biglietto da visita con cui debutta la prima edizione di “Calici diffusi”, evento che, dal 18 al 20 luglio, propone un itinerario goloso che si snoda nel centro città, da piazza del Teatro fino a San Pellegrino. «Stufi del piagnisteo continuo che vuole che in centro non ci sia mai nulla, abbiamo deciso di muoverci noi». Il “noi” a cui si riferisce Paolo Bianchini, titolare dell’Osteria del vecchio orologio e promotore della tre giorni di iniziative, sono i ristoratori che operano in centro città. «Un evento nato da una chiacchierata in amicizia tra colleghi, la cui età media tra i 40 e 50 anni consente loro di capire che si vince solo facendo rete. Abbiamo un’ottima produzione gastronomica, ma bisogna comunicarlo all’esterno» spiega. E a dimostrazione dell’importante ruolo della comunicazione, Bianchini fornisce alcuni dati: «A oggi siamo oltre le 210mila visualizzazioni su Facebook e quasi altrettante su Instagram». Rilevante anche la sinergia creatasi tra pubblico e privato, con il sostegno di Comune, Provincia, Regione, Camera di commercio, Confartigianato, Coldiretti e Slow food. La sindaca Chiara Frontini sottolineando la «valenza strategica dell’iniziativa. Uno dei rari momenti in cui la città accoglie le proposte di chi vive tutti i giorni il centro» plaude al «coraggio e alla capacità di fare rete di 26 realtà imprenditoriali, senza attendere la panacea offerta dall’amministrazione pubblica». Un modello che la prima cittadina auspica possa essere replicato anche per altre tipologie del commercio in quanto renderebbe possibile organizzare «eventi più frequenti per attrarre cittadini e turisti soprattutto nel periodo di bassa stagione». Il presidente della Provincia, Alessandro Romoli, dopo aver ringraziato «tutti coloro che ogni giorno alzano le serrande, nonostante le difficoltà dovute anche a lacci e laccioli normativi», esprime apprezzamento «per l’iniziativa, che esalta profili ed eccellenze che richiamano l’intero territorio, nel cuore di Viterbo. L’enogastronomia rappresenta il perno dell’economia della Tuscia». Giulio Zelli, presidente commissione Agricoltura in Regione, evidenzia il percorso innestato intorno a questo evento con plauso a Bianchini «per aver messo insieme pubblico e privato, e in futuro dovrà essere sempre più così» e rimarca due trend positivi del Lazio: «È la Regione che cresce di più in termini di export di prodotti enogastronomici e la partecipazione ai bandi di imprenditori agricoli under 35. E Viterbo ha fatto la parte del leone». La modalità dell’evento è molto apprezzata da Francesco Monzillo, segretario generale della Camera di commercio, perché «fa gustare le molte eccellenze della Tuscia in uno spazio ristretto ed è importante che la rete dei ristoratori proponga i nostri prodotti spesso non presenti nei locali». Un’iniziativa «di cui c’era bisogno a Viterbo, soprattutto in questo periodo in cui in provincia si svolgono tante feste del vino». Il ringraziamento di Andrea De Simone, direttore di Confartigianato, è rivolto anche «a tutte le aziende che si sono messe in gioco. Una scommessa importante per regalare un evento alla città. Sarebbe bello che le attività commerciali tenessero aperto dalle ore 19 alle 24, o almeno fino alle 23. Sarebbe un bel segnale, speriamo che l’invito sia raccolto». Dalle 19 a mezzanotte perché quello è l’orario in cui le 26 realtà che hanno aderito a “Calici diffusi” proporranno nei rispettivi locali ognuno la propria offerta enogastronomica. Paolo Bianchini entra poi nel dettaglio e nei numeri della tre giorni: 26 locali, 38 cantine, 33 proposte enogastronomiche, 134 etichette in degustazione della Tuscia viterbese. Una mappa indica i luoghi in cui sono ubicati i ristoranti e cosa propone ognuno, dei sei punti di distribuzione dei calici e dei gettoni da acquistare per la degustazione. «Gli avventori – spiega Bianchini – depositano 5 euro per il calice e la sacchetta ufficiale, si può bere solo se si ha in dotazione questo kit. Una sorta di cauzione che sarà restituita alla riconsegna di sacchetta e calice». I costi: «Il calice degustazione 2 euro, quello normale 4 euro e il premium che prevede tre ticket per vini più prestigiosi 6 euro». Intervenuti alla presentazione dell’evento nella sala consiliare di Palazzo dei Priori anche Beatrice Ranucci, presidente Coldiretti Viterbo, Luigi Pagliaro, presidente Slow Food Viterbo e Tuscia – il quale definisce l’iniziativa «un evento storico per la cooperazione che si è creata a servizio di una manifestazione di altissimo livello che vede coinvolti più di 100 realtà tra ristoranti e produttori» – il consigliere comunale delegato ai rapporti con le attività produttive Marco Nunzi e Alessandra Tosi, vice presidente Coop Galiana, che si è occupata della fase logistica, e i titolari dei locali aderenti. Presenti inoltre Alessandro Maurizi e Mauro Morucci, in rappresentanza di Ombre Festival e Tuscia Film Fest, i quali auspicano si possa ragionare per il prossimo anno a una collaborazione tra le loro iniziative e Calici diffusi. Bianchini, in conclusione, ricorda anche la valenza sociale della rete dei ristoratori che si è mobilitata per la raccolta fondi a favore dell’Unitus, a seguito dell’incendio che ha distrutto la facoltà di Agraria. «Ad oggi abbiamo raccolto 25mila euro ma presso i locali aderenti resteranno a disposizione i totem per le offerte fino al giorno di chiusura di Ombre festival, il 5 ottobre, come richiesto da Alessandro Maurizi». |