MILANO – Loro Piana, casa di moda specializzata in capi di pregio e oggi presieduta da Antoine Arnault, figlio del magnate francese Bernard Arnault, è finita sotto amministrazione giudiziaria. Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Milano su richiesta della Procura, dopo un’inchiesta dei Carabinieri del Gruppo per la Tutela del lavoro. Secondo quanto emerso e da quanto si evince dalla nota diffusa dagli inquirenti, l’azienda non avrebbe messo in campo misure idonee per vigilare sulla catena di fornitura, agevolando così, seppur colposamente, il caporalato. Le indagini hanno accertato che la realizzazione di alcuni capi, tra cui giacche in cashmere, era affidata a una società priva di capacità produttiva, che appaltava i lavori a laboratori cinesi. Questi, a loro volta, impiegavano manodopera irregolare, anche clandestina, in condizioni di sfruttamento.
A far scattare le verifiche è stata la denuncia di un lavoratore cinese, picchiato dal datore di lavoro per aver chiesto il pagamento degli stipendi arretrati. L’uomo ha riportato lesioni con una prognosi di 45 giorni. Nei controlli in diversi opifici del milanese, i Carabinieri hanno trovato 21 operai, di cui 10 in nero e sette irregolari sul territorio nazionale. Le condizioni di lavoro erano critiche: paghe sotto soglia, orari massacranti, ambienti insalubri e dormitori abusivi. Sono stati deferiti all’autorità giudiziaria due titolari cinesi (uno arrestato in flagranza), due italiani legati all’azienda subappaltatrice e sette lavoratori clandestini. Le sanzioni ammontano a 241.000 euro complessivi tra ammende e multe amministrative. Per due aziende è stata disposta la sospensione dell’attività per violazioni gravi in materia di sicurezza e impiego di lavoro nero.
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