ROMA – Dallo scorso giugno è il volto di Unomattina Estate su Rai1, Alessandro Greco, d’altronde, è sempre stato un volto familiare nella tv italiana. Una carriera, la sua, ricca e fatta di tanti incontri. Uno tra tutti quello con Raffaella Carrà che lo volle alla guida di Furore, format che divenne presto un successo. “Era la discoteca degli italiani- ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera-. Nel 1998 vinse il Telegatto battendo proprio Sanremo, che era nella stessa categoria. Alla conduzione mi volle Raffaella Carrà, appunto. Avevo solo 25 anni e c’erano già pronti personaggi molto famosi che volevano quel posto. Io avevo fatto un provino che aveva convinto tutti e lo dissero a Raffaella, che era la capoprogetto. Mi volle incontrare e, guardandomi dritto negli occhi, mi disse: ma tu da dove vieni? Le raccontai praticamente quello di cui stiamo parlando in questa intervista e lei rispose solo: ‘Adesso ho capito'”.
Raffaella Carrà, ma non solo. Parlando di incontri fortunati ha aggiunto: “Prima di lei devo citare anche Lino Banfi che, nel 1994, mi aveva voluto nel suo programma di Radio 2: imitavo i cantanti. Erano gli anni in cui Pino Daniele, Jovanotti e Eros Ramazzotti facevano concerti trionfali insieme, i fan si aspettavano un loro disco, che però non arrivava…”.
Greco non si è sottratto a nessuna domanda, neppure a quella sulla castità con la moglie Beatrice Bocci. I due sono sposati dal 2008, poi nel 2014 le nozze religiose. “Sul web ci si ferma ai titoli che non possono spiegare quello che in realtà è il frutto del nostro cammino di fede – ha spiegato Greco-. È stata una decisione sponsale rimettere al centro della nostra vita personale e di coppia i sacramenti, così da poterci sposare anche in Chiesa, come è successo nel 2014, dopo che ci eravamo uniti civilmente nel 2008. Noi abbiamo accolto la castità dopo anni di relazione e due figli così che i sacerdoti potessero offrirci i sacramenti, che sono il livello massimo di unione con Dio. Nessuno ci ha prescritto di farlo, non ci hanno dato una ricetta con scritto di rimanere casti. È stata una nostra libera scelta”.
Il conduttore ha anche affrontato le discussioni che negli anni si sono fatte sul suo peso: “Oggi lo chiamerebbero body shaming. A un certo punto è stato detto anche che non ero più presentabile, che ero sfatto. Faceva male. La verità è che devo stare attento, perché sono cintura nera di enogastronomia e quindi, se esagero, poi devo anche espiare, cosa che ora faccio”.
Per il futuro, Greco si augura: “Voglio allenarmi alla gratitudine, per ciò che sono e quello che ho. Forse mi piacerebbe avviare un’impresa di famiglia. In generale mi sento un uomo affettivamente realizzato”.
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