ROMA – Tchala Essowè Narcisse, cantante rap noto in Togo e all’estero con il nome d’arte di Aamron, è tornato libero ma resta un osservato speciale. Le manette erano scattate nella sua abitazione a Lomé, capitale del piccolo Paese dell’Africa occidentale, a fine maggio. L’arresto era stato denunciato sui social dalla madre, preoccupata perché non sapeva dove fosse stato portato il figlio. Gli agenti erano entrati in azione dopo che il cantante aveva rivolto sui social un appello ai togolesi affinché scendessero in strada per protestare contro il governo del presidente Faure Gnassingbé, successore del padre, già al potere in Togo per 38 anni. Al centro della contestazione una riforma costituzionale che, secondo i critici, più che creare un regime parlamentare garantirebbe la permanenza al potere della stessa famiglia a tempo indeterminato. Aamron dunque è stato liberato, circa un mese dopo l’arresto. Ha però dovuto chiedere scusa a Gnassingbé in un video nel quale spiegava di trovarsi in un ospedale psichiatrico a causa di “una depressione grave”: quasi fosse il “maestro” di Mikhail Bulgakov, internato per il suo romanzo su Ponzio Pilato, salvo solo per l’amore di Margherita e un patto con Satana. In Togo sono previste nuove manifestazioni. Ma attenzione: partecipare può essere una follia, con almeno sette dimostranti uccisi solo questo fine-settimana, secondo gli attivisti di Front Citoyen Togo Debout.Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it