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Genova, aumenta l’Imu per 27mila case. Salis: “Manovra necessaria”


GENOVA – Polemiche a Genova per la manovra sull’Imu che la giunta comunale dovrebbe approvare giovedì. Come anticipato dal Secolo XIX, è previsto un aumento dell’aliquota dallo 0,78 all’1,06 per cento per le abitazioni affittate a canone concordato, con la formula del tre più due. Coinvolte circa 27.000 abitazioni, con un aumento medio di costi di 190 euro all’anno e una stima di gettito aggiuntivo per le casse comunali di 5,3 milioni. Il provvedimento rientra in una manovra più complessiva da 26 milioni: sette milioni andranno al sociale, 5,5 milioni alla scuola per nuove assunzioni negli asili, 3,5 milioni per la pulizia dei rivi e la manutenzione del verde urbano, 2,5 milioni per la manutenzione delle strade. Critiche sulla manovra Imu arrivano dai sindacati degli inquilini, preoccupati che l’aumento dei costi venga riversato dai proprietari sugli affittuari, dalle associazioni di categoria dei piccoli proprietari e dal centrodestra.

SALIS: “MANOVRA SU IMU NON A CUOR LEGGERO MA NECESSARIA”

“Capisco che queste sono manovre che lasciano insoddisfatti, però sono manovre che purtroppo sono state necessarie. L’alternativa sarebbe stata quella di far mancare i servizi”. Così la sindaca di Genova, Silvia Salis. “Ci siamo uniformati a quello che è successo a Milano, Napoli e Palermo- puntualizza Salis- quindi non abbiamo fatto niente di straordinario. È ovvio che non è una notizia che fa piacere dare, però ci troviamo ad affrontare problemi per quello che riguarda i servizi sociali, i servizi all’infanzia, i servizi alle persone con disabilità, lo stato delle scuole, lo stato delle strade. Non lo abbiamo fatto a cuor leggero, ma i milioni da trovare sono tantissimi”.La sindaca aggiunge che “noi stiamo cercando dappertutto: c’è uno sbilancio di 50 milioni che ci ha lasciato la giunta precedente, come abbiamo detto quando ci siamo insediati”. Altrimenti, conclude, “si può fare la scelta, come sta facendo il governo del nostro Paese, di tagliare i servizi. Vediamo cosa succede nella sanità: pian piano non te ne accordi e ti vengono sfilati tutti i servizi”.

GENOVA ALZA L’IMU SUL CANONE CONCORDATO, MA SONO TUTTI SCONTENTI

Vince Genova, la lista guidata dall’ex vicesindaco Pietro Piciocchi, parla di “scelta assolutamente sbagliata nel merito”, e rileva che “si tratta di una misura che colpirebbe inevitabilmente le fasce medio-basse della popolazione della nostra città e che, in modo altrettanto evidente, si pone in netta contraddizione con la propaganda ‘progressista’ di Silvia Salis durante la campagna elettorale. Una scelta che, pur interessando un’ampia platea di contribuenti, produrrebbe in realtà un gettito piuttosto modesto. Inoltre, rischia di spingere molti proprietari a preferire gli affitti brevi, decisamente più redditizi: un paradosso, considerando che la sinistra ha impostato tutta la propria campagna elettorale proprio sul tema della casa e contro gli affitti brevi”.Purtroppo, aggiungono, “dopo oltre un mese e mezzo caratterizzato da un preoccupante immobilismo, salvo l’esercizio quotidiano di attribuire responsabilità immaginarie al centrodestra e alla precedente amministrazione, questa giunta decide di applicare le solite ricette ipocrite della peggiore sinistra: nuove tasse”. L’Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari rimarca che “la manovra, nei fatti, smentisce clamorosamente quanto promesso in campagna elettorale- afferma la presidente provinciale, Valentina Pierobon ovvero, l’impegno a tenere conto anche delle esigenze della proprietà immobiliari. Non appena si tratta di far quadrare i conti, la prima categoria a essere penalizzata è, come sempre, quella dei piccoli proprietari. Siamo allibiti, come categoria e come cittadini: non accetteremo di essere trattati come un bancomat”. L’associazione di categoria lamenta anche il fatto che la giunta abbia deciso di incontrare prima i rappresentanti degli inquilini rispetto a quelli dei proprietari, che subiranno l’aumento.L’incontro della giunta con i rappresentanti dei piccoli proprietari è previsto venerdì. Ma per il presidente di Ape Confedilizia, Vincenzo Nasini, “peggio di così non potevano iniziare. Aumentano le tasse sulla prima casa, come avevamo chiesto di non fare sia noi che gli inquilini. Lo fanno senza averci ascoltati e poi ci convocano per comunicare questa scelta sbagliata. Chiaramente noi, venerdì prossimo, non ci saremo. Sarebbe una presa in giro verso i nostri tanti iscritti”.
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