ROMA – Nel 2025, il 21% degli italiani (16% nel 2024) è molto ottimista nei confronti degli sviluppi futuri dell’IA e il 77% dichiara di usare strumenti e applicativi (era il 69% l’anno precedente), ma solo il 7% delle persone intervistate ammette di avere una conoscenza approfondita della materia, un dato immutato rispetto al 2024. È quanto emerge dal Quinto Rapporto Ital Communications-IISFA (Associazione Italiana Digital Forensics) ‘L’Intelligenza Artificiale in Italia. Come sta cambiando la nostra società’, realizzato dall’Istituto Piepoli e presentato al Senato. La ricerca ha analizzato l’evoluzione nel tempo, nello specifico tra il 2024 e il 2025, del rapporto tra gli italiani e l’Intelligenza Artificiale (IA), valutando il livello di conoscenza e gli effetti della IA sulla vita delle persone, la percezione d’uso di strumenti come l’IA Generativa e la sicurezza informatica nel loro utilizzo. Tra i temi affrontati anche la privacy, la tutela dei dati, la disinformazione, le fake news. Le persone sono sempre più fiduciose, il 18% (13% nel 2024) sente di potersi affidare ai sistemi di IA. Gli italiani tendono a vedere questa nuova tecnologia non solo come un processo inarrestabile, ma anche come un valido supporto a molteplici aspetti della vita quotidiana e lavorativa. Quello che non aumenta, invece, da un anno con l’altro, è il livello di conoscenza e competenza dichiarato dagli italiani: uno su due dice di saperne ‘qualcosa’.
L’interesse a migliorare la propria conoscenza in materia di IA cresce dal 77% del 2024 all’81% del 2025. Ma le persone che sentono l’esigenza di implementare le proprie nozioni sono il 27% della popolazione (23% nel 2024). Il 67% degli individui ritiene, inoltre, che la propria sicurezza informatica possa essere minacciata dagli usi legati all’IA: quasi uno su quattro si dichiara molto preoccupato. Solo il 10% pensa di essere in grado di individuare questi rischi e le relative minacce, il 41%, al contrario, non è per niente sicuro. Le aree che i cittadini ritengono siano maggiormente da attenzionare rispetto agli usi dell’IA sono la sicurezza dei dati, la privacy, la regolamentazione e l’etica. L’intensità d’uso di strumenti e applicativi di IA nel 2025 è in crescita: il 40% degli users dichiara di usarla più di prima, con un’esperienza molto soddisfacente per quasi un italiano su cinque e abbastanza soddisfacente per due su tre. Dalla ricerca si evince un incremento nel 2025 del livello di conoscenza e di fiducia nei confronti dell’IA Generativa: il 60% delle persone afferma di sapere cosa sia (51% nel 2024) e il 61% si affida a questo sistema (55% nel 2024). Si tratta di una tecnologia che consente un aumento di velocità, di efficienza nella produzione di testi, può liberare spazio dal lavoro routinario per favorire la concentrazione sulla produzione creativa. Affidarsi a questi strumenti, tuttavia, potrebbe impattare sui livelli occupazionali e la qualità professionale di alcuni settori, creare omologazione, fino ad arrivare a scenari più critici, come la mistificazione e manipolazione delle informazioni, minandone la credibilità.
Quasi tutti gli intervistati (96%) vedono qualche tipo di criticità nelle fonti di informazione odierne. La circolazione delle fake news, l’affollamento delle notizie, le iperboli mediatiche, la difficile individuazione delle fonti, lo scarso approfondimento, l’enfasi sulle notizie negative, le scarse regole sui social media portano a una certa confusione e alla percezione di perdita di qualità, di controllo e di fiducia nei mezzi di comunicazione. Andrea Paganella, Segretario di Presidenza del Senato della Repubblica, ha dichiarato: ‘L’Intelligenza Artificiale è un tema epocale. Stiamo vivendo una rivoluzione tecnologica velocissima che pone interrogativi complessi e richiede risposte adeguate. Ringrazio, quindi, gli organizzatori per aver posto l’attenzione sulle sfide e le implicazioni di tale strumento innovativo. È importante che il Senato e la Camera diventino luoghi di confronto e scambio di idee. In tal senso, il Rapporto presentato oggi offre spunti cruciali su cui riflettere, aiutando il legislatore ad acquisire informazioni preziose, indispensabili per deliberare’.
Roberto Marti, Presidente della Commissione Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport del Senato della Repubblica, ha affermato: ‘La politica ha il dovere di intervenire con decisione sul fronte della formazione, definendo, al tempo stesso, limiti chiari. Ci troviamo di fronte a un ambito in continua evoluzione: per questo è essenziale proseguire il confronto già avviato, al fine di regolamentare in modo efficace questi nuovi scenari e definire in breve tempo delle nuove linee guida’.
Walter Rizzetto, Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, ha osservato: ‘Nel corso dell’indagine conoscitiva che abbiamo promosso in Parlamento sull’utilizzo dei sistemi di Intelligenza Artificiale, abbiamo dibattuto sulla possibile perdita di posti di lavoro. Ogni salto tecnologico, nella storia dell’umanità, ha sempre generato profondi cambiamenti. L’impatto dell’IA sarà tale da coinvolgere anche i settori ad alta professionalità. Questi strumenti incideranno significativamente sul mercato del lavoro. In tale contesto, la vera sfida è rappresentata dalla formazione: continua, obbligatoria e certificata. Molte nuove professioni ruotano già oggi intorno alla digitalizzazione, alle nuove tecnologie e all’Intelligenza Artificiale. Il combinato disposto tra inverno demografico e carenza di competenze nelle discipline STEM rischia di creare un divario importante. Per colmarlo, saranno necessarie politiche mirate alla diffusione della formazione, che dovrà partire già dalle scuole primarie, al fine di rendere democratici tali strumenti’.
Andrea Mascaretti, Vicepresidente della Commissione Parlamentare per l’attuazione del Federalismo fiscale della Camera dei Deputati, ha sottolineato: ‘L’Intelligenza Artificiale è uno strumento sempre più potente, che comporta sia rischi sia opportunità. Le tecnologie evolvono a una velocità tale da risultare, talvolta, incompatibili con i tempi e le modalità delle decisioni politiche. Nel settore del giornalismo, ad esempio, emerge con forza il problema delle fake news. Occorre salvaguardare il presidio umano dei giornalisti, in quanto l’informazione rischia di concentrarsi nelle mani di pochi, compromettendo la pluralità e la qualità del dibattito pubblico. I rischi, però, possono e devono essere trasformati in opportunità. Il vero nodo sta nei tempi decisionali, non solo a livello nazionale, ma anche europeo. Sul fronte della privacy, è fondamentale lavorare sulla consapevolezza individuale: ognuno di noi deve proteggere quotidianamente i propri dati personali, soprattutto a partire dall’uso dei social media’.Per Santo Mirabelli, Direttore V Divisione Servizio Polizia Postale e Sicurezza cibernetica, delegato dal Capo della Polizia, Prefetto Vittorio Pisani: ‘Il tema è più che mai attuale e arriva in un momento particolare in cui la Commissione europea ha di recente pubblicato le linee guida che dovrebbero entrare in vigore a brevissimo. Da quel momento, forse, parte delle preoccupazioni che si leggono nel Rapporto si alleggeriranno. La Polizia di Stato sta mettendo in campo importanti risorse per potenziare le capacità di calcolo e le infrastrutture tecnologiche. Assumeremo ingegneri informatici e personale qualificato per rafforzare la cybersecurity e far fronte alle nuove minacce. Sotto il profilo normativo abbiamo fatto passi avanti, il futuro è certamente roseo ma occorre proseguire nella direzione di garantire una protezione dei dati personali sempre più elevata’.
Per Toni Purcaro, presidente DEKRA Italia, ‘l’Intelligenza Artificiale è ormai diventata parte delle nostre attività quotidiane e rappresenta per DEKRA una tecnologia di ampio riferimento, utilizzata con varie modalità nel sistema di verifiche e controlli di cui ci occupiamo. Oggi l’IA è un punto di riferimento importante nel perseguire gli obiettivi di sicurezza nel settore della mobilità, ma anche all’interno delle abitazioni e nei contesti aziendali e industriali. La ricerca di Piepoli evidenzia aspetti di forte interesse su come gli italiani oggi percepiscono questa innovazione tecnologica, e questi risultati ci aiutano a mettere in campo nuove metodologie in grado di ottimizzare l’efficacia dei nostri interventi. Come DEKRA investiamo con convinzione in tecnologie, attrezzature e competenze, anche per questo è fondamentale che i nuovi sistemi, come appunto la IA, vengano sempre più percepiti dalle persone in maniera positiva e non come una minaccia’.
Gerardo Costabile, presidente IISFA, ha affermato: ‘L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il modo in cui affrontiamo la protezione dei dati e la sicurezza informatica ed anche il rapporto ci aiuta in questa fotografia. La percezione della minaccia alla cybersecurity legata all’IA è elevata secondo quasi il 70% degli intervistati e, purtroppo, si scontra con una grave carenza nelle capacità individuali di identificarla, dato che solo il 10% si sente sicuro nel riconoscere potenziali attacchi. Questa vulnerabilità è amplificata da un livello di competenza informatica ancora superficiale e dall’adozione di misure di protezione spesso ‘tradizionali’ come antivirus e password complesse, rivelando una resistenza o una mancanza di conoscenza verso approcci più sofisticati o che implicano la condivisione di dati per maggiore sicurezza. Per affrontare questa complessità, è cruciale investire in un accompagnamento e una formazione strutturata e continuativa dei cittadini, non solo per aumentarne la consapevolezza, ma soprattutto per fornire gli strumenti pratici e la fiducia necessari per navigare in sicurezza in un ecosistema digitale sempre più influenzato dall’Intelligenza Artificiale’.
Secondo Domenico Colotta, Founder Ital Communications e presidente Assocomunicatori, ‘dal Quinto Rapporto Ital Communications-IISFA-Istituto Piepoli emerge chiaramente che il nostro Paese si sta costantemente avvicinando all’Intelligenza Artificiale, vedendone l’utilità pratica, anche se restano dubbi in materia di privacy, corretta informazione e timore rispetto alla perdita di posti di lavoro. Per tale ragione, è quanto mai necessario incentivare l’alfabetizzazione digitale, affinché chi utilizza le tecnologie legate all’IA non sia un mero utente passivo ma si senta cittadino attivo, consapevole cioè delle trasformazioni in atto nella società. A tal fine, è fondamentale la collaborazione tra scuola, istituzioni, media, famiglie e imprese, per un avvenire in cui nessuno resti indietro’.
Per Attilio Lombardi, Founder Ital Communications, ‘stiamo imparando a convivere con l’Intelligenza Artificiale. Lo si evince dal Quinto Rapporto Ital Communications-IISFA-Istituto Piepoli. Si tratta di una normalizzazione accompagnata da una poderosa richiesta di regole e formazione diffusa e continua a tutti i livelli, al fine di massimizzarne i benefici e mitigarne i rischi per la società. Tutto ciò a dimostrazione del fatto che saper utilizzare l’IA offre nuove opportunità, ma anche significative sfide in termini di diritti, equità e partecipazione’. All’evento hanno partecipato, tra gli altri, Giuseppe Corasaniti, Esperto Agenzia per la cybersicurezza nazionale e Livio Gigliuto, Presidente Istituto Piepoli.
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