MILANO – “Nell’ambito di complesse indagini riguardanti il settore dell’urbanistica a Milano”, il Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Milano ha eseguito oggi 24 perquisizioni personali, domiciliari e locali, “per i reati di corruzione, falso e induzione indebita a dare o promettere utilità, a carico di pubblici ufficiali”, appartenenti al Comune di Milano o componenti della Commissione per il Paesaggio, nonché progettisti e imprenditori.
Contestualmente, a sei tra gli indagati è stato notificato l’avviso, disposto dal gip del Tribunale di Milano, “a rendere interrogatorio preventivo finalizzato a valutare l’applicazione di altrettante misure cautelari personali (custodia in carcere o arresti domiciliari), richieste da questa Procura all’esito di nuove e rilevanti risultanze investigative”, fa sapere la Gdf con una nota.
I finanzieri, inoltre, stanno eseguendo, presso il Comune di Milano, un ordine di esibizione di documentazione inerente agli interventi edilizi al centro dell’indagine. “Il fenomeno indagato, legato ad alcuni profili di incontrollata espansione edilizia, ha assunto dimensioni di rilievo notevolissimo, tant’è che le indagini”, ricorda la Gdf, “hanno già portato nei mesi scorsi al sequestro preventivo di diversi cantieri e all’adozione di misure cautelari personali”.
L’inchiesta sull’urbanistica milanese vede coinvolti l’assessore comunale Giancarlo Tancredi, per cui sono stati chiesti gli arresti domiciliari, l’imprenditore Manfredi Catella (Coima), Andrea Bezziccheri (Bluestone) e altri esponenti della Commissione Paesaggio. Per la segreteria provinciale e il gruppo consiliare della Lega, “dopo lo scandalo Boeri e i problemi legati all’uso disinvolto della Scia, la richiesta di arresto per un assessore mette a rischio l’immagine della città e il suo sviluppo Milano non può permettersi un altro terremoto urbanistico”. Ecco perché, secondo il Carroccio, “il sindaco Sala deve fare scelte chiare”, in quanto “da mesi chiediamo di riportare regole e trasparenza nella gestione delle pratiche edilizie, ma da Palazzo Marino è arrivato solo silenzio.
Ora la misura è colma”. Sala per la Lega “non può continuare a comportarsi come se nulla stesse accadendo, o torna a fare il sindaco davvero, oppure- concludono i leghisti- lasci spazio a chi ha a cuore Milano e la sua economia”.
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