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Tg Volontariato, l’edizione di giovedì 17 luglio 2025

SUDAFRICA. 67 MINUTI PER LA COMUNITA’, NEL NOME DI NELSON MANDELA

Sessantasette minuti per gli altri. Impegno di tutti e di ciascuno, in Sudafrica e non solo, per rendere omaggio a Nelson Mandela in occasione della giornata mondiale a lui dedicata, il 18 luglio. Sessantasette sono infatti anche gli anni che il politico icona della lotta contro l’apartheid, poi primo presidente del Sudafrica democratico, ha speso al servizio degli altri, per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza. Temi al centro di interviste pubblicate in questi giorni dalla testata sudafricana City Press, per interrogarsi e interrogare. “Credo sia importante ancora oggi celebrare il giorno di Mandela, perché ci sono persone che hanno bisogno, in strada, nei quartieri. Bisogna essere positivi nella vita, 67 minuti del proprio tempo non è poi così tanto” sottolinea Nobuhle Luvuno, una giovane di Matholesville, alle porte di Johannesburg. “Possiamo contribuire, organizzare, donare”. L’idea dietro il Mandela Day è che anche solo 67 minuti possano essere il segno di come ciascuno possa contribuire al cambiamento, con piccole azioni, in favore della comunità.

 EL SALVADOR. QUANTI ALBERI DA FRUTTO IN RIVA AL FIUME LEMPA

Centoventi nuove “unità di produzione familiare”, per garantire il diritto al cibo in El Salvador, puntando anche su coltivazione di alberi da frutto, raccolta di acqua piovana, riscoperta delle conoscenze ancestrali dei contadini. Parliamo di una nuova realtà nata nel sud della zona umida di Cerrón Grande, grazie a un progetto coordinato dall’organizzazione Iscos con il supporto dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e dei fondi dell’8xmille della Chiesa cattolica. L’iniziativa è denominata “Lempa vivo”, il nome di un fiume locale che si vuol far tornare a scorrere in tutta la sua ricchezza. “Il progetto Lempa Vivo promuove il ripristino delle zone umide, l’educazione e la sensibilizzazione ambientale e il supporto alle comunità locali con un’attenzione particolare ai giovani” spiega Evelyn Alvarado, rappresentante di Iscos in Salvador. “Con una firma nella dichiarazione dei redditi si può devolvere il 5xmille a Iscos, facendo una scelta che non è alternativa all’8xmille alla Chiesa cattolica: sono anzi due contributi che si possono sommare tra loro”.

IRAQ. SUONARE IL VIOLINO A MOSUL: COMINCIATI I CORSI PER RAGAZZI

Violino, pianoforte, chitarra, disegno: corsi per oltre 150 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 17 anni, al via a Mosul, nel nord dell’Iraq, in anni di ripresa e speranza, dopo che nella città erano avanzati i combatenti del gruppo Stato islamico. Dell’iniziativa, rivolta a musulmani e cristiani, senza distinzioni, racconta padre Raed Adel, responsabile di Al-Khayma, in arabo “la tenda”, una fondazione della Chiesa siro-cattolica: “Mosul ha sofferto molto a causa delle guerre e delle difficoltà, e oggi si sta concentrando sempre di più sugli aspetti artistici, poiché offrono alle persone uno spazio umano profondo per esprimersi e guarire”. Al-Khayma è partner di Focsiv, la Federazione degli organismi di volontariato internazionale di ispirazione cristiana. A Mosul è stato possibile cominciare i corsi di musica e disegno grazie ai fondi dell’8xmille della Chiesa cattolica: una scelta che, con una semplice firma, permette di moltiplicare i contributi per un mondo più solidale.

MADAGASCAR. AD ANTANANARIVO TUTTI A SCUOLA: C’E’ ANCHE LA MENSA

Dare una possibilità in più ai bambini dei quartieri svantaggiati di Antananarivo, la capitale del Madagascar: un impegno che quest’anno, solo nel Centre mére enfant, ha permesso di supportare più di 160 piccoli. Che riescono così ad avere anche l’energia indispensabile per frequentare la scuola, studiare, imparare. “La mensa scolastica è un’attività del Centre mére enfant ed è a lungo termine: i bambini che la frequentano sono vulnerabili e provengono da famiglie in grandi difficoltà socioeconomiche” ci spiega Mickael Yane, coordinatore del Centre: “Sono qui al centro una volta al giorno, tra le 11 e le 14, per ricevere quello che purtroppo per molti di loro è l’unico pasto della giornata”. Il Centre è stato inaugurato nel 2011 da Maisons des Enfants, un’organizzazione che ad Antananarivo è impegnata anche in altri progetti per il diritto al cibo, ad esempio con la formazione di “agenti nutrizionali comunitari”. Ci sono poi i programmi sanitari per i più piccoli, di età compresa tra i sei mesi e i cinque anni, per i casi di malnutrizione acuta, da monitorare con costanza.
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