NAPOLI – Salgono a 6 i giovani destinatari di provvedimenti cautelari per l’aggressione avvenuta lo scorso febbraio a Napoli, nel quartiere Chiaia, ai danni di uno studente che “non aveva rispettato la fila in bagno”. In sei infatti avrebbero “partecipato attivamente” al pestaggio della vittima, prima con il calcio di una pistola e poi con calci e pugni.
Hanno tra i 20 ed i 31 anni e sono gravemente indiziati di concorso in lesioni personali i tre destinatari del provvedimento eseguito dai carabinieri del nucleo operativo di Napoli Bagnoli per il pestaggio di uno studente avvenuto lo scorso febbraio nel capoluogo campano, nel quartiere Chiaia, prima all’interno e poi all’esterno di un locale notturno. Per la stessa aggressione il 7 aprile erano stati arrestati altri tre giovani di età compresa tra i 19 e i 22 anni.
GLI ARRESTI PRECEDENTI
Il provvedimento, che dispone il carcere per uno degli indagati (attualmente già detenuto per altra causa) e gli arresti domiciliari per i due correi, scaturisce a seguito di impugnazione presentata dalla Dda di Napoli ad un’ordinanza del gip del Tribunale di Napoli datata 2 aprile 2025 che accoglieva una richiesta di misura cautelare nei confronti di tre dei sei indagati.In particolare, nel provvedimento emesso dal gip veniva rigettata la richiesta di applicazione di misura nei confronti di tre degli odierni indagati e contestualmente applicata la custodia cautelare in carcere solo nei confronti degli altri tre, ritenuti gravemente indiziati di concorso in lesioni, minaccia, pubblica intimidazione con uso di armi, reati tutti aggravati da metodo mafioso.
IL PM: “HANNO PARTECIPATO TUTTI E SEI ALL’AGGRESSIONE”
Secondo quanto rivalutato in camera di consiglio, ed in accoglimento della tesi sostenuta dal pubblico ministero, tutti i 6 indagati avrebbero partecipato attivamente all’aggressione del giovane, prima con il calcio di una pistola e poi con calci e pugni. Futili i motivi dell’aggressione, verosimilmente legati ad una fila non rispettata davanti all’ingresso di un bagno del locale.
SPARI IN STRADA, POTEVA ESSERE UNA TRAGEDIA
Dopo l’aggressione, uno dei tre indagati avrebbe esploso colpi d’arma da fuoco in strada a scopo intimidatorio, senza curarsi della folla di ragazzi presente.Grazie alle immagini registrate dalle telecamere installate nel locale e in strada, alle testimonianze dei presenti, i carabinieri hanno identificato le persone coinvolte, tra cui quelli colpiti dal provvedimento cautelare di oggi.
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