ROMA – “Dopo due anni a lottare per sconfiggere un tumore mi è cascato il mondo addosso nello scoprire di avere una patologia ancora più grave. Ho incominciato a pensare: perché proprio a me? Cosa ho fatto di male? In confronto a questa malattia, quello che ho avuto prima non è paragonabile. Quando ho sentito la parola leucemia l’ho accostata alla morte. Fa paura”. Achille Polonara racconta alla Gazzetta dello Sport lo “sconforto” di dover lottare contro la leucemia mieloide dopo aver sconfitto un tumore ai testicoli. A 33 anni, nel pieno di una carriera strapiena di successi.
L’ala della Nazionale ora è a Valencia per affrontare dei cicli di chemio e un successivo trapianto di midollo: “In Italia nessuno propone questo tipo di cura. Ho finito un ciclo di chemio mercoledì scorso e ne inizierò un secondo tra qualche giorno. In questi giorni di pausa prendo delle pastiglie che dovrebbero in futuro abbassare il rischio di recidiva. Pratica che nel nostro Paese non c’è. I primi giorni non sono stato benissimo: ho avuto nausea e mal di pancia e mi hanno alimentato tramite flebo. Il secondo ciclo sarà più leggero ma poi ci sarà il trapianto di midollo da fare. Quindi si dovrà valutare come reagirò. Viviamo alla giornata e aspettiamo di capire se a fine luglio riuscirò a uscire dall’ospedale per qualche giorno”.
Intanto il ct della Nazionale Pozzecco lo ha simbolicamente convocato per gli Europei: “Ogni giorno non mi fanno mancare la loro vicinanza. Ne sento 2-3 ogni giorno. Ad esempio giovedì mi sono fatto una bella chiacchierata al telefono con Gallinari, poi ho sentito Tonut. Ovviamente ho parlato con Spissu, per me è come un fratello. Tutti i giorni mi scrive Pozzecco che non mi ha mai fatto mancare il suo sostegno. Ho percepito la vicinanza della grande famiglia azzurra”.
“Non penso al campo, al pallone, agli allenamenti. Il mio obiettivo è tornare a una vita normale, poi se ci sarà il basket tanto meglio. Al momento non è una priorità. Dal 30 giugno si è concluso il mio contratto con la Virtus e ora devo pensare ad altro”.
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