TARQUINIA – A Tarquinia l’estate è calda. Gli esponenti del centrodestra cittadino – Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Udc, Futura e Tarquinia civica – alzano il livello già alto della temperatura. «Dal settembre 2024 a oggi, il Comune ha affidato, con ben cinque determine distinte, la redazione dei piani di sicurezza obbligatori per gli eventi pubblici alla ditta Workers Srls, con sede a Tarquinia, per un totale di 7.300 euro. Fin qui nulla di particolarmente strano, se non fosse che l’amministratore unico di questa società è Giuseppe Scomparin, padre del capogruppo di maggioranza del Pd in consiglio comunale, Emanuele Scomparin. Gli incarichi pubblici vanno al padre del consigliere che, guarda caso, sembra che segua proprio in prima persona gli eventi estivi. Praticamente una gestione “chiavi in mano”». «Certo, nessuno vuole mettere in discussione la legittimità formale delle determine – commentano dal centrodestra – ma resta una domanda che brucia: è eticamente accettabile che il padre di un consigliere comunale di maggioranza, che peraltro è coinvolto nell’organizzazione degli eventi, riceva incarichi per servizi legati a quegli stessi eventi? Ci si chiede se in questo Comune esistano ancora i concetti base di opportunità politica, imparzialità e decoro istituzionale. O se tutto sia ridotto a una questione di “fiducia tra famigliari”». «Va ricordato che Giuseppe Scomparin – proseguono dal centrodestra – non è un cittadino qualsiasi: ha ricoperto ruoli apicali nel Partito democratico locale. Dunque, siamo di fronte a una rete politica-familiare perfettamente intrecciata che solleva più di qualche perplessità. A questo punto è doverosa una spiegazione pubblica e urgente in consiglio comunale. E non basta un generico “è tutto regolare”: i cittadini hanno diritto a sapere chi decide, chi propone, chi firma e chi incassa. E sarebbe persino lecito chiedersi se non sia il caso di fare un passo indietro, sia da parte del consigliere delegato Emanuele Scomparin che da parte di chi ha permesso, o tollerato, questa dinamica». «Forse il sindaco Sposetti, tanto attento alla forma, dovrebbe riflettere sul fatto che la sostanza conta più dei formalismi. Come può il Movimento 5 Stelle, nato sulla denuncia dei conflitti e dei favoritismi, accettare in silenzio questa dinamica familiare così smaccatamente inopportuna? Come può Sinistra italiana, che fa della giustizia sociale e dell’etica pubblica la sua bandiera, girarsi dall’altra parte mentre la credibilità istituzionale viene messa sotto i piedi? O il Pd ha spiegato tutto agli alleati, e allora il silenzio è complicità». ©RIPRODUZIONE RISERVATA |