ROMA – Era scomparsa da più di una settimana ed è stata ritrovata nell’armadio di casa sua in stato confusionale. I familiari avevano fatto numerosi appelli sui social e si erano in ultima battuta anche rivolti al programma ‘Chi l’ha visto?’ per ritrovare Valentina Greco, la 42enne cagliaritana che vive in Tunisia, a Sidi Bou Said, ma che aveva fatto perdere le sue tracce dal 9 luglio quando aveva mandato l’ultimo messaggio alla mamma e pubblicato l’ultimo post sui social. Nella sua abitazione, in una prima perquisizione erano stati trovati solo i tre gatti, “che non avrebbe mai abbandonato”, il computer e il telefono.
“L’ha trovata la polizia tunisina che ha lavorato a stretto contatto, in questi giorni, con l’Ambasciata d’Italia a Tunisi- scrive Repubblica- L’idea, racconta una fonte qualificata, è che si sia allontanata, non si capisce ancora quando, dal suo appartamento e poi vi abbia fatto ritorno, forse proprio ieri. E si sia nascosta dentro l’armadio. Per sfuggire a chi o a cosa, non è ancora chiaro. Non si sa se, ad esempio, se si sia rinchiusa lì dentro quando ha sentito, spaventata, la polizia entrare in casa o se fosse lì già da prima. Alla mamma, Valentina ha raccontato di essere svenuta mentre faceva le pulizie in casa, spolverando l’armadio, e di essere rimasta poi lì dentro, con le ante chiuse, per tutto il tempo”. La stessa mamma racconta che “anche quando viveva a Roma Valentina aveva avuto un’embolia polmonare dalla quale era stata salvata per miracolo, era svenuta in casa, me lo sentivo che andava cercata lì”.
Le sue buone condizioni di salute “rendono improbabile che Valentina Greco sia rimasta effettivamente per dieci giorni da sola e priva di sensi dentro un armadio- si legge ancora- Poche le certezze, tante le ipotesi, le congetture e pure le illazioni sulla sua sparizione”. “Ci preoccupa molto il fatto che non si sia fatta sentire, non è da lei”, raccontava il fratello. E aveva detto che di recente la 42enne “aveva ricevuto delle avances da parte di un uomo, che ha respinto”. Inoltre “negli ultimi tempi si era avvicinata alla cultura islamica” e, secondo alcune fonti vicine alla famiglia, “mostrava interesse per il sufismo, corrente spirituale e mistica dell’Islam”. Non da ultimo il movente potrebbe ricercarsi nel suo lavoro da attivista per le agenzie umanitarie che la vedevano sempre vicino ai più bisognosi e a battersi per i diritti delle donne.
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