di Vincenzo Giardina e Maurizio Papa
ROMA – Un appello “al pieno rispetto del diritto internazionale umanitario”, sottolineando “l’obbligo di proteggere i civili e i luoghi sacri e il divieto dell’uso indiscriminato della forza e del trasferimento forzato della popolazione”: a rivolgerlo papa Leone XIV in merito ai bombardamenti di Israele e alle violenze nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. L’occasione delle sue parole, si riferisce in una nota della Santa Sede, è stata una telefonata ricevuta dal presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas. Nel comunicato si legge: “Considerata la drammatica situazione umanitaria, si è enfatizzata l’urgenza di prestare soccorso a chi è maggiormente esposto alle conseguenze del conflitto e di permettere l’ingresso adeguato di aiuti umanitari”. Il Vaticano ha aggiunto: “Il Santo padre ha ricordato la fausta ricorrenza del decimo anniversario dell’Accordo globale tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina, firmato il 26 giugno 2015 ed entrato in vigore il 2 gennaio 2016”.
GAZA, ZUPPI: QUANTO PRIMA CESSATE FUOCO, RISPETTARE VITA DI TUTTI
“Gli appelli vengono fatti perchè qualcuno li accolga. Speriamo che ci sia quanto prima un cessate il fuoco e che venga rispettata a livelli veramente minimi, per come siamo arrivati, la vita di tutti”. Lo dichiara il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), interpellato sulla situazione a Gaza. “Penso che le parole che abbiamo ascoltato in questi giorni siano evidenti, non ci si potrà mai abituare e speriamo vengano ascoltate”, afferma Zuppi, oggi a margine di una conferenza stampa a Bologna. L’auspicio è che vengano accolti gli appelli “per tutti”, aggiunge il cardinale, “perchè giustamente non è che i cristiani si sono mossi perchè è stata colpita la chiesa”, anche se questo è “ovviamente è qualcosa che ancora di più ha mostrato” quanto sta accadendo. “Quindi speriamo che l’appello sia ascoltato”, ribadisce il capo dei vescovi italiani.
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