Foto dal sito di Enpa
ROMA – La storia di Ofelia ha un lieto fine. La bassotta di 12 anni presa a calci e ridotta in fin di vita dal suo ex proprietario a Figline Valdarno ha trovato una famiglia. A renderlo noto è l’Enpa, come si legge in una nota sul sito: “Ricoverata d’urgenza in condizioni disperate il 3 luglio scorso, oggi Ofelia è fuori pericolo e potrà iniziare una nuova vita insieme alla persona che l’ha vista nascere e che l’ha accolta nella sua abitazione in zona, dove vivono anche la mamma Helga e il fratellino Chuck”. Ora la bassottina, nel nuovo scatto condiviso dall’Ente Nazionale per la protezione degli Animali, sembra quasi sorridere con tanto di occhiolino e linguetta fuori.
L’AGGRESSIONE AI DANNI DI OFELIA
Colpevole dell’aggressione avvenuta a inizio luglio un 30enne che – secondo quanto ricostruito – si sarebbe scagliato senza motivo apparente contro il proprio cane, un bassotto, urlandogli contro e colpendolo più volte a calci con violenza. In casa, insieme a lui, si trovavano anche la fidanzata e un amico, che sono intervenuti tempestivamente riuscendo a sottrargli l’animale e a portarlo fuori dall’abitazione. Anche i vicini, allertati dalle urla e dai terribili guati di dolore del cane, si sono adoperati per chiamare le forze dell’ordine e i soccorsi.
LA PRESIDENTE NAZIONALE DI ENPA, ROCCHI: “LA VIOLENZA SUBITA DA OFELIA È INACCETTABILE E MERITA UNA RISPOSTA FERMA E PROPORZIONATA”
“Ofelia ha commosso l’Italia intera con la sua storia – dichiara Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa – e oggi possiamo finalmente dire che ce l’ha fatta. Questo lieto fine è il frutto di un’alleanza concreta tra istituzioni, volontariato e medicina veterinaria. Desidero ringraziare il Comune di Figline e Incisa Valdarno per il suo impegno e la sezione Enpa di Valdarno per la tempestività, la competenza e l’instancabile dedizione. Ora Ofelia ha di nuovo una casa, ma tanti altri cani nei nostri rifugi stanno ancora aspettando”.
L’Enpa ha presentato denuncia formale contro l’uomo, chiedendo l’applicazione della nuova legge entrata in vigore l’1 luglio scorso che prevede pene più severe per chi maltratta o uccide animali. Si parla di una reclusione fino a 5 anni, multe elevate e l’interdizione dalla custodia. Per Rocchi: “La violenza subita da Ofelia è inaccettabile e merita una risposta ferma e proporzionata. La legge ora c’è: va fatta rispettare fino in fondo”.
ANCORA OLTRE 120 CANI IN ATTESA DI ADOZIONE NEL CANILE CHE OSPITAVA OFELIA
In attesa di trovare una nuova famiglia, Ofelia era temporaneamente ospitata dal canile intercomunale di Forestello dove – fa sapere Enpa – vi sono “ancora oltre 120 cani in attesa di adozione”. Per quanti volessero “offrire una nuova chance a uno di loro”, è possibile “contattare Enpa di Valdarno al 3479601636 per prenotare una visita”.
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