ROMA – Sono almeno 14 i palestinesi uccisi e 25 quelli feriti nell’attacco aereo israeliano che ha preso di mira le tende di sfollati, nella zona settentrionale del campo di rifugiati di al-Shati a ovest di Gaza City. A riferirlo è l’agenzia Wafa, che cita fonti mediche dell’ospedale al-Shifa.
Qui, il personale medico ha confermato l’arrivo di vittime a seguito dell’attentato avvenuto all’alba. L’agenzia palestinese, inoltre, ha sottolineato che l’attacco fa parte della più ampia offensiva militare israeliana a Gaza, iniziata il 7 ottobre 2023, e che finora ha provocato 59.029 morti e 142.135 feriti.
Ieri intanto, in occasione del primo avanzamento di terra dell’Idf a Deir al-Balah, il direttore generale dell’agenzia sanitaria Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha denunciato anche l’attacco alla residenza del personale dell’Oms: “L’esercito israeliano è entrato nella struttura, costringendo donne e bambini a evacuare a piedi verso Al-Mawasi, nel mezzo di un conflitto in corso. Il personale maschile e i familiari sono stati ammanettati, spogliati, interrogati sul posto e sottoposti a controlli con armi da fuoco. Due membri del personale dell’OMS e due familiari sono stati arrestati. Tre sono stati successivamente rilasciati, mentre un membro del personale rimane in stato di detenzione”, scrive su X Ghebreyesus.
Il direttore ha spiegato anche che: “32 membri dello staff dell’OMS e i loro familiari sono stati evacuati presso l’ufficio dell’OMS. L’OMS chiede l’immediato rilascio del personale detenuto e la protezione di tutto il suo personale”. E ancora: “Con il magazzino principale non funzionante e la maggior parte delle forniture mediche a Gaza esaurite, l’OMS è gravemente limitata nel supportare adeguatamente ospedali, team medici di emergenza e partner sanitari, già gravemente a corto di medicinali, carburante e attrezzature. L’OMS invita urgentemente gli Stati membri a contribuire a garantire un flusso costante e regolare di forniture mediche a Gaza”.
Sempre nella giornata di ieri, i ministri degli Esteri di 25 Paesi, hanno firmato una dichiarazione congiunta che chiede la fine immediata della guerra a Gaza: “La sofferenza dei civili a Gaza ha raggiunto livelli mai visti prima– si legge-.Il modello di distribuzione degli aiuti del Governo israeliano è pericoloso, alimenta l’instabilità e priva i cittadini di Gaza della dignità umana. Condanniamo l’erogazione ‘a goccia’ degli aiuti e l’uccisione disumana di civili, compresi bambini, che cercano di soddisfare i loro bisogni più elementari, come acqua e cibo”.
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