ROMA – “Sulla soglia di una guerra commerciale globale scatenata dai dazi, ci si accorge delle necessità di mercati alternativi, fino a quel momento trascurati” spiega Nunzio Bevilacqua, giurista d’impresa ed esperto di economia internazionale, sulle possibili alternative e contromisure alle misure decise dal Presidente degli Stati Uniti. “Una gestione prudente del commercio internazionale imporrebbe – prosegue Bevilacqua- una maggiore diversificazione dei mercati già in ‘tempo di pace’ e di rifuggire dalle ‘sirene’ di quelli che, da soli, non solo assorbano gran parte della nostra produzione ma, anche peggio, la ‘orientino’ alle loro specifiche esigenze creando una sorta di dipendenza indiretta”.
Per l’Unione Europea il problema è già alla porte, sottolinea il giurista d’impresa, “per questo si dovrebbe agire, contemporaneamente, con una politica a breve da una parte, e una road map di medio-lungo periodo dall’altra; apprestarsi, con tutte le conseguenze del caso – recessione e inflazione- alla concreta possibilità dell’utilizzazione delle ‘misure di anticoercizione’ dell’UE e allo stesso tempo contrattare con gruppi o ‘area economiche’ che abbiano una massa critica compensativa degli USA”.
Su questo Bevilacqua non ha dubbi: “La prima opzione sul tavolo per l’UE è rappresentata dal performante e ancora poco valorizzato mercato ASEAN – Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico – regione strategica capace di fare business con un paniere estremamente ampio, una scommessa economica assai credibile sul medio-lungo termine non solo da un punto di vista commerciale ma anche geopolitico”.
Infine, “augurandoci che le eventuali misure anticoercizione – da usarsi per un tempo comunque limitato – non finiscano con attaccare il ‘corpo del paziente’ dopo aver annientato il virus, i Paesi Asean per troppo tempo erroneamente ‘marginalizzati’ potrebbero trovare, in questo preciso momento storico, una ‘complementarità di esigenze’ rispetto all’UE e – conclude Bevilacqua- forme di sviluppo sostenibile con la creazione di manodopera qualificata per uno sviluppo anche sociale”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it