ROMA – “Sono certo che i quattro operatori della Guardia di finanza e i due delle Capitanerie di porto che sono stati rinviati a giudizio per la tragedia di Cutro dimostreranno la propria completa estraneità rispetto alle accuse che vengono loro rivolte. La responsabilità per le disgrazie causate dalla spietatezza dei trafficanti di esseri umani non può essere in alcun modo estesa a chi ha sempre lavorato quotidianamente per assicurare la salvaguardia della vita delle persone in mare e l’affermazione della legalità in scenari complicati. Saremo vicini a loro in ogni modo per sostenerli in questa battaglia di giustizia e di civiltà”. Lo dichiara il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
I FATTI
La Procura di Crotone ha disposto il rinvio a giudizio di quattro uomini della Guardia di Finanza e due della Guardia Costiera al centro dell’inchiesta per il naufragio di un caicco a Steccato di Cutro. Sono accusati di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e negligenze operative gravi. Alla base di ciò, un mancato coordinamento tra la Guardia di Finanza e la Guardia Costiera, che avrebbe portato alla mancata attivazione del Sar, il Piano per la ricerca ed il salvataggio in mare. L’inizio del processo, davanti al Tribunale di Crotone, è stato fissato per il 14 gennaio.
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