DIMARO – La domanda che circola in queste ore a Dimaro e dintorni è questa: la sconfitta in amichevole contro l’Arezzo spegnerà l’entusiasmo dei tifosi del Napoli in vista dell’ultimo weekend di ritiro in Trentino? La risposta, in realtà, è quasi scontata: dopo il secondo scudetto in tre anni è difficile, anzi impossibile.
La squadra campione d’Italia 2024-2025 avrà anche perso sul campo 2-0 nella partita di esordio stagionale ma ha certamente già vinto, anzi stravinto, la campagna di partecipazione al precampionato. Tutto sold out.
Un altro clamoroso successo targato Aurelio De Laurentiis, il Re Mida del calcio italiano che in vent’anni ha trasformato un fallimento in un modello vincente, sportivo e imprenditoriale.
Per il quattordicesimo anno consecutivo il comune del Trentino Alto Adige con poco più di mille abitanti ospita la prima parte della preparazione atletica della squadra allenata da Antonio Conte.
Provincia autonoma di Trento e sindaco di Dimaro sono probabilmente i partner istituzionali dal rapporto più duraturo con il produttore cinematografico. Ça va sans dire dopo quello con il Comune di Napoli, che assume i toni di un matrimonio di soli interessi, e spesso divergenti.
DIMARO AZZURRA
In Val di Sole invece love is the air, l’amore per la maglia azzurra si respira e si tocca con mano. Quest’anno più che mai. Ovunque per le strade campeggiano gigantografie del quarto scudetto, i lampioni più che fare luce reggono le scritte ‘Proud to be Napoli’. “Siamo noi, siamo noi, i campioni dell’Italia siamo noi” è l’eco dei cori in mezzo ai monti.
Il teatro del paese ospita le conferenze stampa di presentazione dei nuovi calciatori durante il giorno e le trasmissioni delle emittenti tv locali la sera. Nella piazza antistante, sull’asfalto è stato realizzato un gigantesco stemma azzurro, diventato ormai oggetto di culto con processioni per foto di rito.
A Dimaro è tutto pieno e tutti sono molto gentili. Non c’è più spazio neanche per lo stereotipo del nord che discrimina il sud. Esercenti e abitanti del posto accolgono con entusiasmo l’invasione azzurra: l’indotto economico è notevole, e il legame tra Napoli e il territorio si fa ogni estate più stretto.
La passione per la squadra del cuore è quindi volano per il turismo in Trentino, che gode di bellezze paesaggistiche senza eguali. Dal 17 al 27 luglio sono attese centinaia di migliaia di persone. Mai così tanta gente.
Perfino prenotarsi per il firma autografi (la società ha optato per numero contingentato con richiesta il giorno prima sul sito) è diventata un’impresa: i posti disponibili evaporano in pochi minuti. Lo store ufficiale è preso d’assalto a ogni ora del giorno. E poco importa se le maglie arrivano a costare anche 165 euro con nome e numero del calciatore sulla schiena, per la 11 di De Bruyne si è disposti a fare follie.
IL BOOM DELLE MAGLIE
Il Calcio Napoli ha aumentato il volume dei ricavi del merchandising soprattutto grazie a un accordo con EA7 (Emporio Armani) che consente alla società di trattenere gran parte dei proventi delle vendite. Una sostanziale autoproduzione con il supporto di uno sponsor tecnico. Una strategia autonoma e redditizia, ancora una volta firmata De Laurentiis.
Un terreno mai esplorato dagli altri top club di Serie A, che preferiscono affidarsi a grandi players dell’abbigliamento sportivo che possono garantire maggiore accesso alla grande distribuzione nel mondo ma minore profitto sulle vendite. Tuttavia anche i numeri di questo settore sembrano dare ragione al patron del Napoli, con centinaia di migliaia di maglie vendute in poche ore dall’uscita delle nuove divise.
Insomma dal mare del Golfo alla Val di Sole va tutto bene e “vabbuò, nun fa nient” anche la sconfitta contro l’Arezzo, perché “i carichi di lavoro del mister Conte in questo periodo sono pesanti e la condizione atletica ancora non è delle migliori. E poi l’anno scorso abbiamo perso alla prima di campionato e poi vinto lo scudetto…”.
A Napoli (e a Dimaro) si può superare tutto, ma non la scaramanzia.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it