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West Nile, due nuovi casi nel Lazio. Come riconoscere i sintomi e cinque direttive da seguire


di Carlotta Di Santo ed Elisa Manacorda

ROMA – La Regione Lazio comunica due nuovi casi di West Nile Virus, riscontrati dall’Asl di Latina e confermati dalle analisi effettuate presso il laboratorio di Virologia dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” IRCCS. Si tratta di un uomo di 71 anni, già dimesso, e di una donna di 76 anni, che presenta comorbidità e si trova ricoverata in reparto ordinario.

Sono, quindi, 9 i casi nel 2025 accertati di infezione da West Nile Virus, tutti in provincia di Latina, compresa la paziente deceduta la scorsa settimana all’ospedale di Fondi. Degli altri otto casi, un paziente è attualmente ricoverato in terapia intensiva, quattro ricoverati in reparti ordinari, due sono stati dimessi dall’ospedale, mentre uno è seguito con cure domiciliari.

UNA RIUNIONE OPERATIVA ALLO SPALLANZANI CON ASL DI LATINA E REGIONE LAZIO

Oggi intanto si è tenuta una riunione operativa, che ha coinvolto 290 medici, organizzata dall’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” IRCCS in collaborazione con l’Asl Latina e la Regione Lazio. È stata l’occasione per un confronto sulle raccomandazioni regionali e la loro applicazione. Nello specifico, sono stati coinvolti i medici di medicina generale della provincia di Latina, la Rete regionale di malattie infettive, i medici dei Pronti Soccorso e la rete Servizi Igiene e Sanità Pubblica (SISP) della Regione Lazio.

Durante il tavolo è stata descritta, inoltre, la situazione nell’area pontina, dove sono stati effettuati interventi di bonifica e disinfestazione, intensificata la formazione del personale sanitario e attivata (così come sull’intero territorio regionale) una campagna di comunicazione e sensibilizzazione sull’importanza di proteggersi dalle punture di zanzare.

I SINTOMI E LE MANIFESTAZIONI CLINICHE

Gli esperti hanno illustrato lo scenario epidemiologico, la patogenesi del virus e la gestione clinico-terapeutica dell’infezione da West Nile Virus. Solitamente asintomatica o poco sintomatica, quando dà manifestazioni neurologiche presenta un andamento bifasico.

La fase iniziale è rappresentata da una sindrome febbrile acuta aspecifica che in una piccola percentuale di casi, pochi giorni dopo, può evolvere verso un’infezione neurologica invasiva in soggetti anziani e/o fragili. Generalmente, le manifestazioni cliniche della fase iniziale includono febbre, cefalea, nausea, vomito, diarrea e rash esantematico.

La forma neurologica invasiva può manifestarsi come meningoencefalite o paralisi flaccida. La letalità, molto bassa nella popolazione generale, può arrivare fino al 10% nei casi gravi. È stata ribadita l’importanza di considerare il West Nile Virus in diagnosi differenziale e di ricorrere all’uso del teleconsulto per i pazienti sospetti.

Per determinare l’eventuale positività, si legge in una nota della Regione, si rende necessaria l’analisi di laboratorio che viene effettuata dall’INMI Spallanzani, laboratorio regionale di riferimento.

DA REGIONE LAZIO ECCO 5 DIRETTIVE DA SGEUIRE

La Regione Lazio, in linea con le direttive regionali, sottolinea in una nota la necessità di “promuovere e intensificare interventi di bonifica e disinfestazione nelle aree interessate; informare e sensibilizzare ulteriormente la popolazione sull’importanza di proteggersi dalle punture di zanzara; aggiornare costantemente i professionisti sanitari per una corretta diagnosi e gestione dei casi; segnalare tempestivamente i casi sospetti di arbovirosi ai servizi di igiene e sanità pubblica; inviare campioni biologici al laboratorio di riferimento per la diagnosi”.

WEST NILE, A CARDARELLI NAPOLI CASO ASINTOMATICO IN PAZIENTE FRAGILE

L’ospedale Cardarelli di Napoli ha potenziato le misure di sorveglianza e prevenzione contro la febbre West Nile, con le attività di disinfestazione programmata del parco, avviando controlli sistematici su tutti i donatori di sangue, estendendo test specifici anche a pazienti fragili con condizioni cliniche compatibili.

Nel corso di queste attività è stato individuato un caso di positività al virus in un paziente fragile, attualmente asintomatico. Le condizioni cliniche della persona risultano stabili e proseguono secondo il percorso terapeutico già previsto per la patologia di base che ha motivato il ricovero. Le condizioni di ricovero del paziente estremamente tutelanti, la data di ricovero e le misure di sterilità adottate farebbero ritenere che il paziente possa essere entrato in contatto con il virus prima di accedere all’ospedale.

“Le misure per contrastare la diffusione del virus West Nile – dicono dalla direzione Strategica dell’ospedale – sono quelle già previste nel nostro contesto: controlli su tutti i donatori di sangue e disinfestazioni all’intera area dell’ospedale. In questo periodo, in linea con le indicazioni del ministero della Salute, abbiamo esteso lo screening a tutti i donatori, indipendentemente dall’area geografica di provenienza, e – in alcuni casi – anche a pazienti particolarmente fragili. Questo approccio ci ha consentito di individuare tempestivamente un caso positivo, senza sintomi. Continueremo a mantenere un livello di allerta elevato ed una sorveglianza sanitaria scrupolosa anche nelle prossime settimane”.

Il parco del Cardarelli – che si estende su oltre 25 ettari – in questo periodo estivo è oggetto di disinfestazioni con cadenza bisettimanale; tali azioni sono utili a contrastare la presenza e la riproduzione delle zanzare.

DE LUCA: “IN CAMPANIA SINGOLI EPISODI SOTTO CONTROLLO”

“Stiamo analizzando bene la situazione. Il problema c’è ovviamente. Ad oggi non abbiamo motivo di allarmi particolari. Stiamo esaminando bene le caratteristiche generiche anche di questi virus nuovi che arrivano. Non abbiamo focolai estesi, abbiamo singoli episodi che sono assolutamente sotto controllo. Ovviamente dovremo seguire con l’attenzione necessaria. È un contagio nuovo che arriva nei nostri territori. Abbiamo tutte le risorse tecnico-scientifiche per tenere sotto controllo la situazione”.

Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine della cerimonia d’inaugurazione del reparto di Trapianto di cellule staminali e terapie cellulari avanzate dell’ospedale Pascale, parlando della situazione legata alla febbre West Nile: in Campania attualmente sono otto le persone ricoverate, di queste quattro sono in rianimazione.
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