TOLFA – Un successo travolgente, oltre ogni aspettativa, per la 16ª edizione del Tolfa Jazz Festival, che da giovedì a domenica ha animato ogni angolo del borgo collinare con una festa diffusa della musica e della cultura. Tolfa, per quattro giorni, si è trasformata in un vero palcoscenico a cielo aperto, capace di richiamare oltre mille spettatori da tutta Italia e persino dall’estero, accomunati dall’amore per il jazz e le sue infinite sfumature.Organizzato alla perfezione con passione e precisione dall’associazione Tolfa Jazz in collaborazione con il Comune di Tolfa, il festival ha ospitato artisti di fama internazionale e giovani talenti emergenti in un programma audace, variegato e coinvolgente. Ogni sera, via Roma – pedonalizzata per l’occasione – si è riempita di suoni e persone, in un crescendo di entusiasmo che ha unito tutte le generazioni sotto il segno della musica. Il cartellone è stato davvero da standing ovation. Il festival si è aperto con il concerto della Big Band dell’Esercito Italiano, diretta dal maestro Pino Jodice, per poi proseguire con l’energia esplosiva della texana Crystal Thomas, il sound sofisticato del Synthetic Trio e le vibrazioni afro-cubane di Afrodream.Tra i momenti più alti, l’esibizione del giovanissimo e talentuoso Francesco Cavestri, appena 23 anni, in trio con Riccardo Marchese e Alessandro Simeoni, e l’attesissimo gran finale con Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello, che hanno reinterpretato in chiave jazz alcune delle canzoni più iconiche di Pino Daniele, emozionando il pubblico. Tra le sorprese più apprezzate, il concerto del pianista cubano Alfredo Rodriguez, accompagnato da Yarel Hernandez e Michael Olivera, che ha letteralmente incantato la platea con arrangiamenti travolgenti di brani celebri – da Final Countdown a Thriller – omaggiando il suo mentore Quincy Jones e trasformando la villa comunale in una festa latina coinvolgente e appassionata. A sorprendere, come da tradizione del Tolfa Jazz, sono stati soprattutto i giovani artisti. Il festival ha continuato a credere in loro offrendo pari dignità sui palchi, nella comunicazione e nelle opportunità, dimostrando ancora una volta la propria vocazione a coltivare il futuro del jazz.“Abbiamo ricevuto tantissimi complimenti per la qualità delle proposte artistiche, la visione, l’organizzazione impeccabile – hanno dichiarato Egidio Marcari e Alessio Ligi, ideatori del festival e oggi rispettivamente presidente e direttore artistico –. Il nostro grazie più sentito va ai volontari e ai professionisti che, con entusiasmo e dedizione, rendono possibile ogni edizione”. Tra il pubblico, non solo appassionati e famiglie, ma anche musicisti, operatori del settore e direttori di festival, accorsi per toccare con mano un evento che è diventato un modello da studiare ed emulare a livello nazionale. Il claim di quest’anno – “Musica, le persone” – ha preso vita in ogni angolo del paese: dai concerti serali alle esibizioni pomeridiane, dalle installazioni artistiche di Desart2 e la mostra di Germana Galdi, fino agli spazi dedicati ai bambini con Jazzlandia, e ai momenti gastronomici curati dalla brigata Buzzico guidata dallo chef Antonio Morra, che ha proposto i sapori della tradizione tolfetana al giardino comunale.Anche il merchandising ufficiale ha registrato un boom di richieste: t-shirt e gadget sono andati a ruba, a conferma che il Tolfa Jazz è ormai un brand riconosciuto e apprezzato, simbolo di autenticità e qualità.Sguardo al futuro“Ci portiamo a casa nuove energie, nuove idee, nuove collaborazioni. Il nostro obiettivo è già il futuro: crescere ancora, alzare l’asticella, puntare in alto restando fedeli alla nostra identità”, hanno concluso Marcari e Ligi.A chiudere la serata finale, la bravissima presentatrice Daniela Barra ha salutato il pubblico con un sentito arrivederci: “Viva il jazz. Viva Tolfa. Viva il Tolfa Jazz Festival”. L’appuntamento per il 2026 è già atteso con entusiasmo. (Foto gentilmente concessa da Giulia Cerri). ©RIPRODUZIONE RISERVATA |