ROMA – L’Assemblea del CNEL ha approvato nella seduta di ieri un Parere sull’atto UE 9408/25, vale a dire il progetto di conclusioni del Consiglio dell’Unione Europea intitolato “Promuovere la parità di genere nell’era digitale basata sull’IA: sesto esame orizzontale dell’attuazione della piattaforma d’azione di Pechino da parte degli Stati membri e delle istituzioni dell’UE”. Questo documento si fonda su una relazione dell’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE) e si inserisce in un ampio quadro di strategie e normative europee, inclusa la Strategia per la parità di genere 2020-2025, il Regolamento sull’IA e il Regolamento sui servizi digitali (DSA). Il CNEL, nel suo Parere, accoglie con favore il progetto di conclusioni del Consiglio, riconoscendo l’impegno nel promuovere la parità di genere nell’era dell’IA e la chiara consapevolezza delle opportunità e dei rischi legati all’intelligenza artificiale, in particolare per quanto riguarda i pregiudizi.
IL CNEL INDIVIDUA ALCUNE AREE DI MIGLIORAMENTO
Il Parere del CNEL valorizza, in particolare, l’attenzione all’uso di dati chiari, rappresentativi e di alta qualità, insieme all’enfasi sulla sorveglianza umana e sui processi di riesame, in linea con il concetto di response-ability promosso dalla Feminist Artificial Intelligence (FAI). Il CNEL, inoltre, esprime apprezzamento per l’invito a coinvolgere uomini e ragazzi nell’eliminazione della discriminazione, per il riferimento all’intersezionalità, per l’impegno contro la violenza online (deepfake, doxing, molestie) e per la promozione dell’alfabetizzazione digitale e delle competenze STEM. Nonostante questi meriti, il CNEL individua alcune aree di miglioramento. Segnala la limitazione del linguaggio prevalentemente neutro dal punto di vista del genere, che non include esplicitamente diverse identità di genere. Evidenzia il mancato riferimento esplicito alle Valutazioni di Impatto di Genere (GIA), considerate cruciali per promuovere attivamente l’uguaglianza intersezionale. Nota come l’approccio intersezionale, sebbene riconosciuto, sia presentato per “future strategie”, anziché essere immediatamente integrato e sistematico in tutte le fasi del ciclo di vita dell’IA.
GLI INTERROGATIVI DEL CNEL, SERVE APPROCCIO SOCIO-TECNICO
Infine, il CNEL solleva interrogativi sulla natura non vincolante delle conclusioni e sulla potenziale enfasi eccessiva su soluzioni puramente tecniche, ribadendo la necessità di un approccio socio-tecnico che tenga in considerazione le strutture di potere sistemiche. “È indispensabile – dichiarano le consigliere CNEL Ivana Pais, relatrice del Parere, e Annalisa Guidotti, coordinatrice del Comitato per l’esame degli atti dell’Unione europea – che la tecnologia, lungi dal perpetuare disuguaglianze, diventi uno strumento di emancipazione e inclusione. Il Parere del CNEL sottolinea che per realizzare pienamente questo potenziale è necessario adottare un approccio inclusivo, intersezionale e sistemico, riconoscendo l’IA non solo come infrastruttura tecnica, ma come costrutto sociale”.
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