ROMA – “Ingresso illegale”. È questa la motivazione portata avanti dalla sicurezza marittima israeliana che nella serata di ieri ha fatto irruzione sulla Handala, nave della Freedom Flotilla con a bordo aiuti umanitari e ventuno attivisti. Tra questi, medici, politici e giornalisti, poi scortati verso Israele.
COSA È SUCCESSO
L’imbarcazione era partita dall’Italia alla volta delle coste Gaza, arrivati a circa 66 miglia nautiche dalla Striscia, la nave è stata intercettata dalla marina israeliana. Gli attivisti, pronti a questa evenienza, hanno così indossato i giubotti di salvataggio per poi chiedere all’Egitto di poter entrare d’urgenza nelle acque territorriali, senza però ricevere risposta. Dopo un tentativo fallito di avvicinarsi comunque all’Egitto, sono stati bloccati dalle motovedette israeliane. Tutte le operazioni sono state trasmesse in diretta su Youtube fino a quando i militari, una volta saliti a bordo, hanno manomesso le telecamere. Gli attivisti, si sono fatti trovare tutti seduti e con le mani alzate.
#Handala rang the alarm pic.twitter.com/WIxXrsSMP2
— Freedom Flotilla Coalition (@GazaFFlotilla) July 26, 2025
Su X l’equipaggio aveva annunciato che se l’esercito avesse intercettato la Handala e lo avesse trattenuto, i passeggeri avrebbero intrapreso uno sciopero della fame in solidarietà con la gente di Gaza.
The Handala has just been illegally intercepted by the Zionist entity of Israel while carrying baby formula to starving children pic.twitter.com/2awEkXXLwp
— Thiago Ávila | Gaza Freedom Flotilla (@thiagoavilabr) July 26, 2025
Prima della Handala, lo scorso 9 giugno, la marina israeliana aveva intercettato anche l’imbarcazione Madeleen, sempre della Freedom Flotilla. Qui erano dodici gli attivisti presenti, tra i quali anche Greta Thunberg.
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