BRUXELLES – “Continuiamo ad assistere all’orribile spettacolo di Israele che compie crimini di atrocità contro il popolo palestinese, a Gaza e in Cisgiordania. Chiediamo a tutti i leader e governi dell’Unione europea di agire contro le gravi violazioni umanitarie che sta compiendo Tel Aviv”. È con queste parole che si apre la lettera inviata a Bruxelles da 58 ex ambasciatori dell’Unione europea. I destinatari dello scritto, in particolare, sono stati la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, i presidenti di Consiglio e Parlamento Ue, Antonio Costa e Roberta Metsola, e l’Alto rappresentante dell’Unione Europea Kaja Kallas. All’interno della lettera, gli ex ambasciatori rivolgono all’Ue delle chiare richieste, tra cui la ripresa della consegna di aiuti internazionali nella Striscia di Gaza, il riconoscimento dello Stato di Palestina in occasione della conferenza delle Nazioni Unite in corso a New York e la sospensione commerciale dell’accordo di associazione Ue-Israele.
Ancora, i 58 firmatari della missiva chiedono di sospendere tutte le esportazioni di armi verso Tel Aviv, annullare la partecipazione di Israele a programmi come Horizon Europe e di ricerca e l’imposizione di sanzioni a qualunque membro del governo o establishment del primo ministro Benjamin Netanyahu che abbiano avuto parte attiva nella “facilitazione del genocidio e attuazione del terrorismo sancito dallo Stato”.Sulla scia di quanto annunciato dal presidente francese Emmanuel Macron in merito al riconoscimento dello stato di Palestina, la lettera ricevuta dai vertici dell’Unione europea riecheggia un’altra missiva, quella che nelle scorse ore 40 ex ambasciatori hanno inviato al governo italiano di Giorgia Meloni, per chiedere “che venga riconosciuto lo Stato palestinese e la sospensione di ogni cooperazione militare con Israele”.
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