ROMA – Un cittadino francese di religione ebraica ha denunciato di essere stato aggredito domenica scorsa insieme al figlio di sei anni in un’area di sosta nei pressi di Lainate, lungo l’autostrada Milano-Laghi. La famiglia si trovava in Italia per una vacanza. Secondo la denuncia, l’aggressione sarebbe avvenuta mentre padre e figlio indossavano la kippah.
SECONDO LA VERSIONE DELLA VITTIMA: INSULTI, SPINTE E CALCI
Stando al racconto dell’uomo, l’episodio è iniziato con una serie di insulti gridati in loro direzione: “Assassini, tornate a casa vostra”, “Free Palestine”, “Qui non siamo a Gaza, siamo a Milano”. Poi la situazione sarebbe degenerata: dalle parole si sarebbe passati alle spinte e ai calci. Parte dell’aggressione è stata ripresa con un cellulare e pubblicata sui social. Il video è stato diffuso online da Lion Adler, attivista e divulgatore.
LE INDAGINI DELLA PROCURA DI MILANO
Sul caso indaga la Procura di Milano. Le indagini sono affidate alla Digos, che ha già acquisito le immagini delle telecamere presenti nell’area di servizio e sta raccogliendo testimonianze tra le persone che si trovavano sul posto al momento dell’aggressione. Anche il video pubblicato sui social è ora al vaglio degli investigatori.
LA REAZIONE DEL GOVERNO ITALIANO
“Nel nostro Paese non c’è spazio per l’antisemitismo e non ci stancheremo mai di ribadirlo”, ha dichiarato Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità. “Il gravissimo episodio consumatosi all’autogrill di Lainate è un esempio fin troppo lampante dell’odio antiebraico che si diffonde, anche se è evidente che l’antisemitismo non ha nulla a che fare con l’attenzione umanitaria alle sofferenze delle popolazioni”, ha aggiunto.
Il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, invece, ha scritto su X: “Quanto accaduto nell’area di servizio di Lainate è grave. Un padre e un bambino di sei anni in vacanza in Italia, aggrediti e insultati solo perché ebrei, al grido di ‘assassini’. Speravamo che la ‘caccia all’ebreo’ fosse finita con la morte del nazifascismo. Inaccettabile che questo avvenga ancora oggi, nel 2025, nel nostro Paese”.
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