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La Russa: “Meloni al Colle? Troppo giovane, penso punti ad essere la premier eletta dal popolo”


ROMA – Giorgia Meloni al Quirinale dopo Mattarella nel 2029. La prima donna Presidente della Repubblica: un pettegolezzo o una possibilità? “Credo che Giorgia Meloni punti a diventare presidente del Consiglio eletta direttamente dal popolo. Presidente della Repubblica? È troppo giovane, non credo che voglia chiamarsi fuori dall’agone politico”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ospite di ‘Un Altro Pianeta’, il podcast ideato e condotto da Hoara Borselli e prodotto da Simple Communication, online nei prossimi giorni sulle piattaforme.

Lei ricorda la prima volta che ha incontrato Giorgia Meloni? “Me la ricordo ragazzina” continua la Seconda Carica dello Stato. “Eravamo Alleanza nazionale. Era amica dei miei nipoti e venne addirittura alla laurea di mio figlio Geronimo che festeggiò in Sicilia. Un anno prima che fondassimo Fratelli d’Italia ricordo che io e Gasparri le dicemmo: noi per il futuro puntiamo su di te. Non pensavo che fosse un futuro così prossimo. Il mio unico merito è il non aver fatto quello più vecchio che si oppone, sbarra la strada, crea difficoltà. Mi do il merito di aver capito che fosse un bene che una ragazza come lei si affermasse e diventasse leader del nuovo partito. Ma lei lo è diventata per meriti propri”.

LA RUSSA: “DA SECONDA A PRIMA CARICA STATO? GIÀ MI SENTO PRIGIONIERO COSÌ…”

“Già mi sento prigioniero così… sarebbe una prigione insopportabile” scherza il presidente del Senato, Ignazio La Russa, commentando l’ipotesi di un suo futuro come prima carica dello Stato. “Non è possibile immaginarlo – risponde poi seriamente – e non ci sarebbero neanche le condizioni politiche affinché possa avvenire. Se avessi avuto la minima intenzione di provare a fare il Presidente della Repubblica avrei dovuto seguire un percorso… diciamo… alla Crosetto. Cioè molto bipartisan nelle valutazioni. Anche qualche volta controcorrente rispetto al centrodestra”.

LA RUSSA: “MI CHIAMO IGNAZIO BENITO MARIA, PER MIO PADRE ERA DIO, PATRIA, FAMIGLIA”

“Cosa vuol dire essere di destra? L’amore per l’identità nazionale, per tutto ciò che ti lega alla tua terra, alla storia della tua terra. Alla tua famiglia nelle generazioni e un po’ anche alla trascendenza. Cioè, il materialismo è l’opposto di ciò che un uomo di destra pensa della vita”, dice La Russa. “E poi – spiega la Seconda Carica dello Stato – significa anche pensare che sia giusto che gli uomini possano anche essere differenti ma in base ai loro meriti e non in base alla condizione sociale. Poi se pensiamo a Dio, Patria e famiglia: quando io nacqui era un’epoca post-fascista, era il 1947 e mio padre mi chiamò Ignazio come mio nonno quindi la famiglia… poi mi chiamò Benito ed evidentemente per lui era un’idea di Patria e infine Maria. Mi chiamano Ignazio Benito Maria. Per lui era Dio, Patria, famiglia”.

LE PIACE SCURATI? NO

Le piace Scurati? A questa domanda, La Russa risponde: “No. Il primo libro su Mussolini l’ho letto tutto e non è che mi sia piaciuto molto. Del secondo ne ho lette solo 30 pagine. Non è un giudizio personale, però. Parlo dei suoi libri. Non giudico le persone senza averle conosciute personalmente. Magari è anche simpatico”.

LA RUSSA: “IO PRESIDENTE? RIVINCITA DI UNA PARTE ITALIANI DI DESTRA”

“È uno dei più grandi onori della mia vita – commenta infine La Russa ricordando la data del 13 ottobre 2022 quando fu eletto presidente del Senato – ma anche delle più grandi fregature”. Per il presidente è stato “un onore non solo per me ma anche per tutti quelli della generazione mia e di quelle immediatamente successive che hanno visto nella nomina a Seconda carica dello Stato il raggiungimento di un obiettivo che, quando eravamo emarginati nell’arco costituzionale o il partito più piccolo del centrodestra o Fratelli d’Italia al 2 per cento… non avrebbero mai immaginato. Quindi, è una rivincita di una parte degli italiani di destra che si sono ritrovati nella mia storia. La fregatura: a me piace fare politica, dire quello che penso e sostenere con forza le mie idee. Tutto ciò non ha mai dato fastidio prima. Da quando sono Presidente del Senato sì. Dimenticando che molti Presidenti del Senato, magari con toni più melliflui, hanno fatto molto più di me direttamente nella politica di ogni giorno. Fanfani a Palazzo Giustiniani ha fondato una corrente democristiana”.
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