REGGIO CALABRIA – Le dimissioni annunciate dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, aprono di fatto una crisi politica dell’attuale maggioranza di centrodestra in vista di elezioni anticipate.
Lo Statuto della Regione Calabria parla di elezioni all’articolo 33, comma 6, senza specificare l’arco temporale: ‘si procede parimenti a nuove elezioni del Consiglio e del presidente della giunta in caso di rimozione, impedimento permanente, morte, incompatibilità sopravvenuta e dimissioni volontarie del presidente. Il presidente della giunta e la giunta rimangono in carica fino alla proclamazione del nuovo presidente’.
Il riferimento normativo potrebbe arrivare dalla legge statale 165/2004, che stabilisce i principi fondamentali per l’elezione e la composizione degli organi regionali: presidente della giunta e consiglieri regionali. Questa legge attua l’articolo 122, primo comma, della Costituzione. La legge prevede che ‘le elezioni dei nuovi Consigli hanno luogo non oltre i sessanta giorni successivi al termine del quinquennio o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori’. Il termine comunque è perentorio, nel recente passato, in due occasioni: dimissioni del presidente Giuseppe Scopelliti (aprile 2014), e prematura scomparsa della presidente Jole Santelli (ottobre 2020); nel primo caso si votò dopo 7 mesi (novembre 2014), e nel secondo dopo un anno (ottobre 2021).
Il bandolo della matassa passa quindi al presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, che avrà 10 giorni di tempo dal ricevimento della comunicazione formale delle dimissioni di Occhiuto per convocare il Consiglio e dichiarare conclusa la legislazione regionale.
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