BOLOGNA – “Due delle 85 vittime erano incinte, quindi io ricordo che sono ‘quasi’ 87” le vittime complessive della strage alla stazione di Bologna, “e non 86 come dice qualche personaggio scomodo”.
Lo afferma il vicepresidente dell’associazione dei familiari delle vittime Paolo Lambertini introducendo la cerimonia di commemorazione dei sette bambini uccisi il 2 agosto, questa mattina a villa Torchi, da sempre il ‘prologo’ del corteo cittadino fino alla stazione dove alle 10.25 di 45 anni fa si consumò la strage di matrice neofascista.
Lambertini, insieme alle giovani vittime dell’attentato, ricorda infatti che al momento dello scoppio c’erano anche due donne incinte: c’è Viviana Bugamelli, che trovò la morte insieme al marito Paolo Zecchi, entrambi 23enni, andati in stazione per prendere i biglietti per andare in vacanza in Sardegna a settembre; e, secondo la ricostruzione che ne ha fatto la narratrice del Cantiere 2 agosto Daniela Di Palma, anche Silvana Serravalli in Barbera, all’epoca 34enne, era in dolce attesa.
In stazione con lei c’erano i genitori, il cognato e la sorella accompagnata dalle due figlie. Rimase gravemente ferita e morì cinque giorni in ospedale. La bomba la uccise assieme a Patrizia Messineo e Sonia Burri, le figlie della sorella. Una precisazione che il vicepresidente dell’associazione vuole mettere in contrapposizione alle dichiarazioni di chi si considerava l’86esima vittima della strage. Non fa nomi, ma il chiaro riferimento è a Luigi Ciavardini, riconosciuto come complice degli esecutori materiali della strage Francesca Mambro, Valerio Fioravanti, Paolo Bellini e Gilberto Cavallini, che dichiarandosi innocente aveva appunto rilasciato questa dichiarazione alcuni anni fa.
Così a Villa Torchi si ricordano anche le vite spezzate che ancora dovevano nascere, insieme a chi nella strage morì: Angela Fresu, tre anni. Luca Mauri, sei anni. Sonia Burri, sette anni. Francesco Cesare Diomede Fresa, 14 anni. Manuela Gallon, 11 anni. Kai e Eckhardt Mader, otto e 14 anni.
Alla cerimonia sono presenti lo stesso Lambertini, il presidente dell’associazione Paolo Bolognesi, la consigliera regionale Simona Lembi, l’assessore comunale alla Scuola Daniele Ara e la presidente del Quartiere Navile Federica Mazzoni.
Il ricordo dei bambini “è una manifestazione che è nata tanti anni fa e che è cresciuta, e a noi sta estremamente a cuore- sottolinea Lambertini- non è una manifestazione che si ripete inutilmente, stanca, ma l’emozione è molto viva, è come uno che abbraccia un figlio o la moglie quando torna a casa. Credo che il senso sia quello di ripetere questo gesto di affetto, di amore e ricordare cos’è stato anche per delle giovani vite”.
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