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L’Emilia-Romagna stronca la legge sulla montagna: avvantaggia le Alpi


BOLOGNA – Una visione del tutto “alpicentica” che “sarebbe un vero colpo al cuore al nostro Appennino”. L’Emilia-Romagna ‘piccona’ la legge sulla montagna varata dal Parlamento nazionale. Una legge che anziché ridurre il divario di sviluppo tra le aree più sviluppate e quelle che lo sono meno “non farebbe altro che accentuarle la divaricazione”. La stroncatura è dell’assessore regionale al Bilancio Davide Baruffi, intervenuto al question time di viale Aldo Moro. Per Baruffi, “l’aspetto più preoccupante” della legge è la definizione dei criteri con cui si applica la legge, che porterebbe i comuni montani in regione dai 121 attuali ad appena 40, “con un taglio dei due terzi degli enti montani”. Non solo. Tra i Comuni che saranno classificati come montani, “già decimati dai criteri appena esposti”, sottolinea ancora Baruffi, la “legge prevede poi di individuare un numero ancora più piccolo a cui sono destinate le misure di sostegno sociale” e le altre facilitazione per le realtà montane. “Ecco, tutto questo sarà appannaggio di una élite ancora più ristretta di territori. Questo- secondo Baruffi- lo dico per dare conto di come ancora di più rischia di essere tagliato fuori il nostro Appennino”.

I 200 MILIONI PROMESSI PER LA MONTAGNA? “ASSOLUTAMENTE INSUFFICIENTI”

L’assessore invita quindi a “riflettere sulla distanza che separa il dibattito pubblico positivo che si è svolto in questi ultimi anni rispetto all’ effetto pratico che poi rischiano di produrre per il nostro Appennino e per tutto l’Appennino della penisola”. Peraltro, “gli stanziamenti sono assolutamente insufficienti, erano e restano fermi a 200 milioni di euro”.La sollecitazione alla giunta de Pascale era arrivata dal dem Daniele Valbonesi. “Non è che possano essere favoriti alcuni territori italiani rispetto ad altri- commenta poi Valbonesi alla luce della risposta ricevuta- quindi da questo punto di vista sarà importante nei prossimi mesi difendere quelle aree da una legge che se fosse così come appare oggi sarebbe altamente lesiva di territori della regione Emilia Romagna, ma in generale delle aree appenniniche sulle quali insomma”
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MASSIMO RUGGIERI

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