ROMA -Due camion carichi di aiuti umanitari, in missione sotto l’egida dell’Onu, sono stati presi di mira oggi, martedì 14 ottobre, da droni russi e distrutti mentre si dirigevano in aiuto della popolazione di Kherson, tra le regioni più colpite dai bombardamenti russi in Ucraina. La notizia è stata diffusa da alcuni funzionari Onu, tra cui Richard Ragan, direttore nazionale del Wfp e da Matthias Schmale, del Coordinamento degli Affari Umanitari Onu, e poi rimbalzata sui media internazionali. Fortunatamente non vi sono feriti tra gli operatori umanitari in missione. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, conferma la notizia e rivela che, al momento dell’attacco, era presente anche un funzionario italiano, rimasto fortunatamente illeso.
“CONVOGLIO ONU NEL MIRINO DI ARTIGLIERIA E DRONI RUSSI”
In dettaglio, come spiega l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA), in giornata un convoglio di quattro camion, chiaramente contrassegnati come appartenenti alle Nazioni Unite, che trasportavano aiuti umanitari, è stato attaccato dalle forze armate della Federazione Russa, mentre consegnava aiuti alla città di Bilozerka, nella regione di Kherson.Gli operatori umanitari, tra cui l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) in Ucraina e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in Ucraina, erano in missione “per fornire aiuti umanitari a una comunità gravemente colpita dalla guerra che non riceveva assistenza da mesi”, sottolineano i funzionari Ocha. “Mentre gli operatori umanitari erano sul posto, è iniziato un intenso fuoco di artiglieria e, successivamente, durante le operazioni di scarico, due camion del Programma Alimentare Mondiale sono stati presi di mira da droni”. Fortunatamente, gli operatori umanitari non sono rimasti feriti, ma “i due camion sono stati danneggiati e incendiati”.
“ATTACCHI INACCETTABILI, CRIMINE DI GUERRA”
Di qui la condanna di Matthias Schmale: “Attacchi di questo tipo sono assolutamente inaccettabili. Gli operatori umanitari sono protetti dal diritto internazionale umanitario e non dovrebbero mai essere attaccati”. Inoltre, ricorda i coordinatore Ocha, “i civili rimasti nelle zone di prima linea dipendono fortemente dagli aiuti umanitari e gli operatori umanitari dovrebbero essere in grado di fornire assistenza salvavita in sicurezza”. Perciò “prendere deliberatamente di mira gli operatori umanitari e le risorse umanitarie è una grave violazione del diritto internazionale umanitario- punta il dito- e potrebbe costituire un crimine di guerra”.
LA CONDANNA DEL MINISTRO TAJANI E DI VALASTRO (CRI): “RISPETTARE IL DIRITTO INTERNAZIONALE”
Anche Tajani condanna “gli attacchi sui civili, sugli ospedali e ora sugli operatori umanitari” che “sono inaccettabili”. Di qui l’appello del ministro italiano: “La Russia deve cessare la violenza e iniziare ad agire da attore responsabile. La mia solidarietà all’Onu, al suo personale e al popolo ucraino”. “Vicinanza e solidarietà agli operatori della missione umanitaria delle Nazioni Unite che sono stati colpiti da un attacco nella regione di Kherson è espressa anche da Rosario Valastro, presidente della Croce rossa italiana. “Da anni ribadiamo che gli operatori umanitari non sono un bersaglio, al pari dei loro veicoli, eppure, oggi, ci troviamo a fare i conti con un’altra grave violazione del Diritto Internazionale Umanitario”. Il bilancio del raid odierno al convoglio umanitario sono un camion distrutto, uno danneggiato e diverse tonnellate di aiuti sono andate disperse. “Per fortuna, nessuno è rimasto ferito- conclude Valastro- Ma per l’ennesima volta ci troviamo a dover ribadire l’importanza di rispettare le norme del Diritto Internazionale Umanitario. Le guerre hanno delle regole e devono essere rispettate”.
Tajani:
(photo credit: Special Kherson Cat/X)
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