ROMA – Il virus respiratorio sinciziale (Rsv) non è un tema esclusivamente pediatrico. Nuovi studi, infatti, rilevano come il rischio di mortalità di questo virus sia sei volte maggiore negli anziani over 65 rispetto ai bambini, confermandosi una delle principali cause di ospedalizzazione e mortalità tra gli anziani e i soggetti con fragilità.
Dunque non si tratta solo di proteggere gestanti e neonati ma di accendere i riflettori su un virus respiratorio che è ancora sottovalutato tra gli adulti. Con la conferenza stampa ‘Il valore della vaccinazione per la protezione dei più fragili: un impegno condiviso per contrastare il virus respiratorio sinciziale’, organizzata questo pomeriggio, su iniziativa dell’on. Simona Loizzo, presso la Sala Stampa della Camera dei deputati, a Roma, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Pazienti Respiriamo Insieme, specialisti di diverse discipline hanno ribadito l’urgenza di una strategia nazionale che includa la vaccinazione anti-Rsv nei programmi di prevenzione per la popolazione adulta, al pari di quanto avviene già per influenza e pneumococco.
Se in pediatria, infatti, il tema ha raggiunto la sensibilità delle istituzioni – con tutte le Regioni che si sono attivate per l’introduzione dell’anticorpo monoclonale anti-Rsv – la popolazione adulta resta invece completamente scoperta. Eppure, il rischio di mortalità è sei volte maggiore negli over 65 rispetto ai bambini sotto l’anno di età (Hansen CL et al., Jama Netw Open, 2022).
Un recente studio europeo (Zhang T et al., Bmc Med, 2025) stima per l’Italia oltre 50mila ospedalizzazioni l’anno dovute a Rsv negli over 60 – il doppio rispetto alle stime precedenti – sottolineando una severità della malattia paragonabile, se non superiore, a influenza e Covid-19 (Surie D et al., Jama Netw Open 2024; Maggi S et al., Vaccines 2022; Ackerson B et al., Clin Infect Dis 2019).
“Il virus respiratorio sinciziale sull’anziano ha un impatto importante, peraltro anche sottostimato a causa del fatto che nella maggior parte dei casi di infezione respiratoria questo virus non viene ricercato- sottolinea il professor Claudio Pedone, membro Sigg- La gran parte delle persone anziane ha dei fattori di rischio (patologie cardio-respiratorie, diabete mellito, eccetera) che moltiplicano il rischio di ospedalizzazione e mortalità. Inoltre, le infezioni severe, soprattutto se necessitano di ospedalizzazione, causano molto frequentemente un peggioramento dello stato funzionale e possono portare a una perdita dell’autosufficienza, con ovvie ricadute non solo sullo stato di salute individuale, ma anche sociali ed economiche”.
UN VUOTO DI COPERTURA CHE PESA SULLA SALUTE PUBBLICA
Nonostante le rassicurazioni del ministero lo scorso luglio, la vaccinazione anti-Rsv per soggetti adulti con fragilità non è ancora stata inclusa nei calendari vaccinali. Un’assenza che contrasta con la situazione degli altri Paesi europei come Germania, Francia, Spagna, Regno Unito che hanno già introdotto programmi di immunizzazione o rimborsi dedicati per gli adulti sopra i 60 anni. Intanto, i dati italiani confermano l’impatto del virus: in due stagioni di osservazione su pazienti over 50 seguiti dai medici di medicina generale, la prevalenza di Rsv ha raggiunto picchi del 18,9% in un solo mese, con il 50% dei pazienti trattati con antibiotici (Domnich A et al., Infect Dis Ther, 2025) – un elemento critico anche in ottica di contrasto all’antibiotico-resistenza (Amr). “Il virus respiratorio sinciziale è uno dei principali responsabili delle infezioni respiratorie che vediamo nei pazienti anziani e fragili- sottolinea Alessandro Rossi, presidente Simg- I vaccini disponibili sono sicuri ed efficaci, tanto da essere stati già adottati in molti Paesi. Chiediamo che possano essere utilizzati anche in Italia in associazione agli altri vaccini stagionali. Il contatto con il medico di famiglia è fondamentale per motivare il paziente alla vaccinazione: prevenire un’infezione che in questi soggetti può avere esiti severi è un dovere di sanità pubblica. Naturalmente, ciò è possibile solo se la vaccinazione è resa disponibile dal Servizio sanitario nazionale. La Simg, infatti, insieme ad altre società scientifiche, ha inviato al ministero della Salute una forte raccomandazione per l’inserimento della vaccinazione anti-Rsv negli adulti nei programmi di prevenzione pubblica e nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale”.
‘Prevenire vuol dire avere meno ricoveri e una ricaduta di salute maggiore- ha detto Gianmarco Rea, segretario Simg Lazio- perché con la prevenzione possiamo fare in modo di non avere la prosecuzione di altre patologie pre-esistenti. Il vaccino anti-Rsv rientra nel magnifico ventaglio che abbiamo di armi preventive. Deve essere chiaro che prevenire è sempre un investimento, soprattutto in un contesto di sanità che è sempre più onerosa e noi dobbiamo essere sempre più appropriati. Quindi come medico di medicina generale, invitando le parti istituzionali a coinvolgerci sempre di più, l’appello che lancio è a farci usare le armi che oggi abbiamo’.
VACCINAZIONE ANTI-Rsv: EFFICACIA CONFERMATA DAI DATI REAL WORLD
Le nuove evidenze in real world presentate all’Escmid 2025 confermano che la vaccinazione contro il Rsv è altamente efficace nel ridurre i ricoveri per malattia respiratoria da Rsv tra gli adulti over 60: si riscontra infatti una riduzione dell’82,3% di ospedalizzazioni per infezioni delle basse vie respiratorie da Rsv (Tseng et al., Escmid 2025). La vaccinazione è inoltre raccomandata anche per le donne in gravidanza, al fine di proteggere il nascituro nei primi mesi di vita, quando l’infezione da Rsv può avere conseguenze gravi. Questa indicazione amplia ulteriormente la portata preventiva della vaccinazione, estendendone i benefici a due generazioni. ”
Le nuove evidenze scientifiche confermano che il virus respiratorio sinciziale non è un problema confinato all’età pediatrica, ma una minaccia crescente per gli anziani e i pazienti fragili – sottolinea il prof. Claudio Mastroianni, past president Simit – Disporre di una vaccinazione sicura ed efficace che protegge l’80% dei soggetti vaccinati ci consente di prevenire un numero significativo di infezioni gravi, ricoveri e decessi. L’inserimento della vaccinazione anti-Rsv nei Lea e nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale rappresenterebbe un passo essenziale per colmare un vuoto di protezione che non possiamo più ignorare. È fondamentale che il ministero, la comunità scientifica e le associazioni di pazienti continuino a lavorare insieme per garantire un accesso equo e tempestivo alla vaccinazione su tutto il territorio nazionale”.
UN APPELLO CONDIVISO: PROTEGGERE I PIÙ FRAGILI NON PUÒ ATTENDERE
“Serve un’alleanza concreta per proteggere i più fragili da un virus che ha conseguenze profonde non solo per i pazienti, ma anche per le famiglie e per l’intero sistema di cura – evidenzia Simona Barbaglia, presidente dell’Associazione Respiriamo Insieme – Come associazione di pazienti, chiediamo che la protezione contro il virus respiratorio sinciziale diventi una priorità di salute pubblica: oggi non possiamo più permetterci che chi convive con patologie croniche o fragilità respiratorie resti senza difese. Per questo, con la nostra campagna di sensibilizzazione e informazione ‘Non è così come sembra’ – avviata nel 2024 e rinnovata quest’anno – vogliamo costruire una rete tra cittadini, clinici e istituzioni per promuovere consapevolezza, prevenzione e accesso alla vaccinazione anti-Rsv”. “La tutela dei pazienti fragili deve essere una priorità di sanità pubblica e il virus respiratorio sinciziale rappresenta oggi una minaccia ancora troppo sottovalutata – ha sottolineato l’on. Simona Loizzo, membro XII Commissione, Affari Sociali, Camera – Nei mesi scorsi abbiamo sollecitato il ministro della Salute a prevedere la vaccinazione contro il Rsv per le categorie più a rischio – anziani, oncologici, diabetici e pazienti con patologie respiratorie – all’interno della campagna vaccinale autunnale. Oggi rinnoviamo questo appello con ancora maggiore forza: abbiamo a disposizione una vaccinazione efficace e sicura, riconosciuta a livello europeo, e dobbiamo renderla accessibile anche in Italia. È il momento di trasformare la consapevolezza in decisioni concrete”.
‘L’importanza delle vaccinazioni deve essere innanzitutto nella testa del legislatore- ha sottolineato l’on. Gian Antonio Girelli, membro XII Commissione, Affari sociali, Camera- e prevedere degli stanziamenti adeguati e le norme per l’inserimento nei Lea. Le vaccinazioni devono diventare un uso comune della pratica sanitaria. Vaccinarsi serve a mantenerci sani, a evitare delle patologie, non ci dimentichiamo che storicamente le vaccinazioni sono quelle che hanno debellato determinate malattie e che ci hanno fatto uscire dal tunnel del Covid. Il vaccino anti-Rsv è importante perché va a proteggere una fascia particolarmente fragile e delicata della popolazione a cui tutti dovremmo dedicare una grandissima attenzione e poi questo vaccino è il risultato della ricerca e della scienza, messo a disposizione della popolazione, per evitare una patologia complessa ed è davvero incredibile che non si colga questa opportunità’. La conferenza stampa ‘Il valore della vaccinazione per la protezione dei più fragili: un impegno condiviso per contrastare il virus respiratorio sinciziale’, organizzata dall’Associazione Respiriamo Insieme Aps, con la segreteria organizzativa di Aristea, con il contributo non condizionante di Gsk, Pfizer e Moderna, si è aperta con i saluti istituzionali dell’on. Simona Loizzo e dell’on. Gian Antonio Girelli, membri della XII Commissione, Affari Sociali, Camera. Dopo l’introduzione di Simona Barbaglia, sono intervenuti Enrico Di Rosa, presidente SItI; prof. Claudio Maria Mastroianni; prof. Claudio Pedone; Gianmarco Rea, segretario Simg Lazio; prof. Vito Trojano, presidente Sigo. A moderare Daniel Della Seta, giornalista scientifico.
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