COOPERAZIONE. OUOBA (BURKINA FASO): RICONOSCERE LE ONG LOCALI
Rivedere il rapporto tra il globale e il locale anche nell’assistenza umanitaria, su un piano finanziario e di metodo di lavoro: questo l’appello di Yembuani Yves Ouoba, direttore esecutivo di Tin Tua, un’organizzazione della società civile del Burkina Faso. L’occasione della sua riflessione è il Congresso umanitario, promosso dall’ong Intersos all’Ara Pacis. Yembuani Yvest Ouoba, direttore dell’ong Tin Tua, dichiara: “C’è stato un impegno a portare fino al 25 per cento la quota di fondi a disposizione delle ong nazionali, ma a oggi siamo a meno del 3 per cento”.
MO. PALESTINA-ITALIA, ARRIVA L’ALLEANZA TRA COLTIVATORI DI OLIVI
Il 13 ottobre, mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump era a Tel Aviv in occasione dello scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi, un gruppo di coloni assaltava il villaggio di Bardala, nel nord-est della Cisgiordania, radendo al suolo circa 150 olivi. Questo tipo di assalti non è raro: la Commissione per la resistenza alla Colonizzazione ha registrato 7.154 aggressioni negli ultimi due anni da parte di coloni violenti. Da qui nasce il progetto ‘Olivi – Cultura di Pace in Palestina’, alleanza tra olivicoltori del Mediterraneo per rafforzare i legami di solidarietà tra produttori, cooperative e territori. A lanciare l’iniziativa, l’Associazione di Cooperazione e Solidarietà (Acs) e l’Arab Agronomists Association, col sostegno di organizzazioni, cooperative e aziende che da anni forniscono sostegno tecnico alle comunità rurali, campagne etiche e prezzi solidali.
SAHARA OCCIDENTALE. ALL’ONU SI TORNA A PARLARE DELL’EX COLONIA CONTESA
Il territorio conteso del Sahara occidentale è stato al centro di una tre giorni di incontri alla Quarta commissione dell’Assemblea generale dell’Onu, che si occupa di politica speciale e decolonizzazione, dal 7 al 10 ottobre. Ben 196 le petizioni di attivisti, organizzazioni della società civile e rappresentanti istituzionali di diversi Paesi. Mentre il Marocco sta procedendo all’annessione di fatto di questa ex colonia spagnola, i delegati della Rete Saharawi hanno ricordato che “il principio di autodeterminazione non è negoziabile”, come sancito anche dalla Carta dell’Onu. Dal 1991 si attende l’organizzazione di un referendum, come stabilito dall’Onu, che consenta ai cittadini di scegliere se tale regione – interessante per pesca, agricoltura e i ricchi giacimenti di fosfati – debba diventare parte del Marocco oppure ambire all’indipendenza.
ASIA. IL 27 OTTOBRE IL PAKISTAN CELEBRA IL ‘KASHMIR BLACK DAY’
A ottobre di ogni anno il Pakistan celebra il Kashmir Black Day, per ricordare la partizione britannica che nel 1947 assegnò all’India la regione di Jammu e Kashmir e tuttora sotto l’amministrazione di Nuova Delhi. Tale territorio conteso è da allora motivo di incidenti e persino guerre tra i due Paesi. L’ultima a maggio, innescata dall’attentato di separatisti filo-pakistani, che ha causato decine di morti anche tra turisti. Una situazione che, secondo gli organismi della società civile, causa persecuzioni, violenze e sfollamenti tra le popolazioni locali. Ma anche tensioni regionali: il 10 ottobre i talebani afghani hanno apertamente sostenuto le rivendicazioni indiane nel Jammu e Kashmir, determinando proteste da parte del governo di Islamabad e creando una profonda frattura dagli esiti incerti.
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