NAPOLI – Nel 2024 si stimano poco più di 2,2 milioni di famiglie in povertà assoluta in Italia; l’incidenza, pari all’8,4% sul totale delle famiglie residenti, risulta sostanzialmente stabile rispetto al 2023. Gli individui in povertà assoluta sono oltre 5,7 milioni (9,8% del totale dei residenti), in linea con le stime dell’anno precedente. L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si mantiene più alta nel Mezzogiorno (dove coinvolge oltre 886mila famiglie, 10,5%), seguita dal Nord-ovest (595mila famiglie, 8,1%) e dal Nord-est (quasi 395mila famiglie, 7,6%), mentre il Centro conferma i valori più bassi (349mila famiglie, 6,5%). D’altra parte, tra le famiglie assolutamente povere, il 39,8% risiede nel Mezzogiorno (38,7% nel 2023) e il 44,5% al Nord (45% nel 2023); il restante 15,7% risiede nel Centro (16,2% nel 2023). La povertà assoluta è stabile anche a livello individuale con l’unica eccezione delle Isole dove si registra un significativo aumento, arrivando al 13,4% dall’11,9% del 2023. A rilevarlo è l’Istat che ha appena presentato il suo report in occasione della ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà.
LA RISOLUZIONE DI PARIGI
Istituita con la risoluzione A/47/721 del 31 marzo 1993 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, affonda le sue radici nel 17 ottobre 1987 quando oltre centomila persone si riunirono al Trocadéro di Parigi per proclamare la povertà come una violazione dei diritti umani. L’Assemblea Generale ha così dichiarato il 17 ottobre ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà’ invitando gli Stati a promuovere azioni concrete per combatterla. La risoluzione incoraggia anche le organizzazioni intergovernative e non governative a supportare gli Stati nell’organizzazione di attività nazionali per la celebrazione della Giornata. Inoltre, nella risoluzione 72/233 l’Assemblea Generale ha proclamato il Terzo Decennio delle Nazioni Unite per l’eliminazione della povertà (2018-2027), il cui tema principale, in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, è ‘Accelerare le azioni globali per un mondo senza povertà.
NELLA POVERTÀ ASSOLUTA IL 13,8% DEI MINORI
La stabilità dell’incidenza di povertà assoluta – chiarisce il report Istat – si osserva per tutte le fasce di età: fra i minori si conferma al 13,8% (quasi 1,3 milioni di bambini e ragazzi) – il valore più elevato della serie storica dal 2014 – e fra i giovani di 18-34 anni all’11,7% (pari a circa 1 milione 153mila individui); per i 35-64enni si mantiene invariata al 9,5%, anch’esso valore massimo raggiunto dalla serie storica, e fra gli over 65 al 6,4% (oltre 918mila persone).L’intensità della povertà assoluta, che misura in termini percentuali quanto la spesa mensile delle famiglie povere sia mediamente al di sotto della linea di povertà (cioè “quanto poveri sono i poveri”), si conferma stabile a livello nazionale (18,4%), nel Nord (18,5%, con valori pari al 19,1% nel Nord-ovest e 17,6% nel Nord-est) e nel Centro (18,0%), mentre nel Mezzogiorno si segnala un incremento: le stime salgono al 18,5% dal 17,8% del 2023. Nei comuni piccoli (fino a 50mila abitanti) non periferici delle aree metropolitane l’incidenza di povertà assoluta è più elevata (8,9%); seguono i comuni sopra i 50mila abitanti e i periferici delle aree metropolitane) (8,0%) e, infine, i comuni centro di area metropolitana (7,8%). Tuttavia, nel Mezzogiorno e al Nord sono i comuni centro di area metropolitana a registrare i valori più elevati (rispettivamente 12,5% e 8,2%), mentre al Centro l’incidenza più elevata è quella nei comuni più piccoli non periferici delle aree metropolitane (7,9%).
SAVE THE CHILDREN: “IN EUROPA 446 MILA IN PIÙ BAMBINI COLPITI DALLA POVERTÀ
Save the Children, nel suo nuovo rapporto ‘Child Poverty: The Cost Europe Cannot Afford’, evidenzia che sono 446mila i bambini in più – pari a una media di 244 bambini al giorno – colpiti dalla povertà in Europa negli ultimi cinque anni, da quando nel 2019 l’Ue si è impegnata a ridurre di almeno 5 milioni i minori a rischio di povertà entro il 2030. Al contrario, si legge, il numero di bambini a rischio povertà ed esclusione sociale è aumentato, passando da 19,1 milioni del 2019 ai 19,5 milioni di oggi, ovvero circa un bambino su quattro in tutta l’Ue. E proprio i minori rappresentano la fascia d’età più colpita: il 24,2% degli under 18 è a rischio povertà nei 27 Paesi Ue, contro il 20,2% degli adulti.L’Italia è al quintultimo posto in Ue per la percentuale di bambini a rischio povertà ed esclusione sociale, con il 27,1%, invariato rispetto a 5 anni fa. Più indietro solo Bulgaria (35,1%), Spagna (34,6%), Romania (33,8%) e Grecia (27,9%), e anche nel nostro Paese i minori costituiscono la fascia d’età più colpita (tra gli adulti il rischio povertà ed esclusione sociale è pari al 22,3%).
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