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Omicidio Sofia Stefani, il pm chiede l’ergastolo per Gualandi


BOLOGNA – “Non ci possono essere attenuanti per Gualandi, l’orribile crimine di cui si è macchiato prevede la pena dell’ergastolo”. Con queste parole la procuratrice aggiunta di Bologna Lucia Russo ha chiesto alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Pasquale Liccardo di condannare all’ergastolo Giampiero Gualandi, il 63enne ex comandante della Polizia locale di Anzola dell’Emilia accusato dell’omicidio volontario- aggravato dai futili motivi e dal legame affettivo con la vittima- della ex collega 33enne Sofia Stefani, con cui aveva una relazione extraconiugale. Stefani fu uccisa il 16 maggio 2024 da un colpo partito dalla pistola di Gualandi, nell’ufficio di quest’ultimo nella sede del Comando della Polizia locale di Anzola. L’imputato, che oggi non era presente in aula ed è difeso dagli avvocati Claudio Benenati e Lorenzo Valgimigli, ha sempre sostenuto che il colpo partì accidentalmente, mentre per la Procura si tratta, appunto, di omicidio volontario. La requisitoria, iniziata poco dopo le 9.30 di questa mattina, è terminata pochi minuti fa. Nell’ultima parte del suo intervento Russo ha sottolineato, tra le altre cose, che “non è passato giorno, dal 30 aprile 2024, in cui Sofia Stefani non abbia cercato di contattare la moglie di Gualandi, e lui sapeva che non si sarebbe arresa”. Il giorno prima la moglie di Gualandi aveva scoperto la relazione tra il marito e Sofia Stefani: lui le disse che quella relazione era terminata a febbraio, ma i messaggi scambiati con Stefani dimostrano che, in realtà, proseguì fino a poco prima dell’omicidio.

Nel corso della requisitoria, la procuratrice aggiunta ha inoltre affermato a più riprese che l’imputato avrebbe sempre mentito, sia durante le indagini, sia nel corso del procedimento. “Gualandi ha un’incessante vocazione a mentire”, ha detto senza mezzi termini Russo, che più avanti ha rincarato la dose sostenendo che l’imputato “non ha detto una sola parola che possa essere anche solo avvicinata al concetto di verità”. Infine, la rappresentante della pubblica accusa ha affermato che “non ci sono assolutamente gli estremi per la concessione delle attenuanti generiche”, bollando inoltre come “veramente insopportabili” le scuse rivolte nelle scorse udienze da Gualandi ai genitori e al fidanzato di Sofia Stefani.
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