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VIDEO | Banche cooperative “protagoniste” dell’economia sociale, l’annuncio del Mef a Bologna


ROMA – Nuovo riconoscimento per le Banche di Credito Cooperativo. Le Bcc diventano, a pieno titolo, “protagoniste dell’economia sociale” secondo la definizione dell’Unione Europea. Lo stabilisce il documento della Strategia nazionale per l’economia sociale, pubblicato in consultazione pubblica oggi dal ministero dell’Economia e delle Finanze, in attuazione dello stesso ‘Piano d’azione europeo per l’economia sociale e della raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea’ (del 27 novembre 2023).Ad annunciarlo in anteprima è il sottosegretario del ministero dell’Economia con delega all’economia sociale, Lucia Albano, dal palco del convegno annuale della Federazione Bcc dell’Emilia-Romagna, in corso oggi al Savoia Hotel Regency di Bologna con un titolo in evidenza: “Banche con l’anima. La funzione (economico) sociale della cooperazione di credito”.

Spiega Albano in sala a Bologna: “L’annuncio importante che facciamo è che abbiamo provveduto, proprio ieri sera, alla pubblicazione al Mef in consultazione pubblica, fino al 12 novembre, del piano d’azione italiano dell’economia sociale, che ha come priorità la persona rispondendo ai bisogni dei territori. È un documento che sintetizza le principali azioni e gli sviluppi dell’economia sociale e le Banche di Credito Cooperativo ne sono a pieno titolo attori, come sempre. Le Bcc- rimarca il sottosegretario- sono banche con l’anima, come dice lo slogan dell’incontro di oggi a Bologna, e anche in futuro saranno attori protagonisti”.

Si tratta di un “riconoscimento pienamente meritato”, incassa Mauro Fabbretti, presidente della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo dell’Emilia-Romagna: “È la prima volta- continua Fabbretti- che in un documento ufficiale del genere viene riconosciuto in modo esplicito il ruolo delle Bcc come parte integrante dell’economia sociale, in quanto imprese mutualistiche a finalità non speculative, in linea con l’articolo 45 della Costituzione. Un risultato ottenuto grazie al lavoro congiunto di Federcasse e Confcooperative”, che da oltre un anno partecipano al tavolo tecnico del Mef presieduto da Albano e coordinato dal prof Gabriele Sepio, a sua volta relatore al convegno di Bologna. Per Fabbretti, il nuovo riconoscimento è anche “una conquista culturale, ma anche una conferma del lavoro che Federcasse e Confcooperative stanno curando da anni”.

De Pascale

Gardini e De Pascale

Lucia Albano

Plaude in tutto questo il presidente della Regione Michele de Pascale, che partecipa al convegno bolognese e puntualizza: “In vista della legge regionale sull’economia sociale, uno degli obiettivi di mandato nel vivo nelle prossime settimane, l’Emilia-Romagna resta un lungo d’avanguardia ma vogliamo fare molto di più. Sarà un nuovo terreno di collaborazione con le Bcc”. Anche Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, plaude il riconoscimento, poi avvisa sull’attualità delle fragilità: “Non è più un tema solo sociale, c’è un problema di territori e di povertà geografica. Ci sono territori che sprofondano, come le aree interne e appenniniche, e quindi c’è bisogno di misure politiche per gli operatori sociali oltre che di riconoscimenti fiscali, senza chiamarli incentivi. Se da un territorio tutti scappano perché non si fa economia, gli eroi che continuano a starci devono avere un riconoscimento”.

BCC EMILIA-R ‘PIÙ VICINE DELLE BIG’ A IMPRESE E FAMIGLIE

Il 71,1% della raccolta è impiegata nel territorio, il 45,6% del credito a sostegno di persone e famiglie e il 78,5% degli impieghi a piccole e medie imprese locali. Nel 2024 sono stati erogati 12,5 milioni di euro a investimenti sociali. Sono i dati della nuova ricerca commissionata dalla Federazione Bcc dell’Emilia-Romagna e presentata da Aiccon Research Center, centro di ricerca dell’Università di Bologna dedicato all’economia sociale, oggi a un convegno al Savoia Hotel Regency che celebra l’inserimento delle Bcc, a pieno titolo e ufficialmente, come protagoniste dell’economia sociale europea, come stabilisce il documento della strategia nazionale per il settore pubblicato oggi dal ministero dell’Economia e delle Finanze.In presenza in sala del sottosegretario al Mef Lucia Albano, che dà l’annuncio sul riconoscimento alle Bcc, l’indagine mette a confronto l’attività delle Bcc regionali con quello delle principali banche presenti in Emilia-Romagna (le cosiddette ‘big 5’), evidenziando “differenze nette in termini di modello economico, finalità e impatto territoriale”, si fa il punto al convegno. Le Bcc, dimostra la ricerca, scelgono la sostenibilità e l’intergenerazionalità: l’89,5% degli utili è reinvestito nella banca “per rafforzarne la solidità e garantirne il futuro” (contro il 7,9% delle Big 5); solo il 3,8% è distribuito in dividendi, mentre il 5,9% remunera lo scambio mutualistico fra banca e soci (nelle Big 5, il 55,7% degli utili è distribuito agli azionisti). Inoltre, si legge ancora, “non c’è alcuna speculazione sulle quote sociali: le Bcc non rivalutano le partecipazioni per arricchire i proprietari, mentre le Big 5 reinvestono in tal modo un ulteriore 36,5% degli utili”.(DIRE) Bologna, 18 ott. – Infatti, è il risultato confermato che emerge anche dal nuovo studio, “le Bcc mettono le persone e il territorio oltre il profitto, preferendo l’economia reale e l’impiego produttivo delle risorse: il 71,1% delle risorse raccolte viene impiegato nel territorio (contro il 62,5% delle Big 5); il 76% dei margini di profitto delle BCC deriva dall’attività creditizia tradizionale (contro il 60,4% delle Big 5) e il 70% del totale attivo è destinato al credito alla clientela, con un uso contenuto degli strumenti finanziari (30,3% dell’attivo, contro il 34,1% delle Big 5)”. La ricerca Aiccon evidenzia anche come le Bcc dimostrino “la propria vocazione mutualistica nel sostegno alle persone e alle famiglie”: per ogni 10 euro di credito, 4,56 euro vanno direttamente a sostenere famiglie e persone del territorio in cui le banche operano, contro i 3,5 euro delle Big 5. Anche nel sostegno alle imprese, “la differenza è sostanziale”: per ogni 10 euro di impieghi, 7,85 euro sono destinati alle pmi (il 99,5% dei clienti Bcc in Emilia-Romagna), di cui 5,87 euro a microimprese con meno di 10 dipendenti (l’87,6% dei clienti)”. Un terzo degli investimenti, inoltre, è diretto a settori ad alto impiego di manodopera: manifattura, agricoltura, costruzioni. E ancora, nel solo 2024 le Bcc dell’Emilia-Romagna hanno destinato 12,5 milioni “a liberalità e investimenti sociali, di cui il 41% per progetti ambientali e per l’educazione. In media, ogni socio ha contribuito a generare 100 euro di ricchezza collettiva restituita alle proprie comunità”.(DIRE) Bologna, 18 ott. – Il contributo del credito cooperativo ai territori equivale al 20% della spesa sociale comunale: “Per ogni cinque euro spesi dai Comuni in servizi sociali, le Bcc ne investono uno aggiuntivo”.Anche il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, partecipa al convegno e alla luce della ricerca rimarca: “Il ruolo delle Banche di Credito Cooperativo è centrale per la nostra regione, danno un buon credito in grado di conoscere il territorio e di leggere progetti imprenditoriali e bisogni delle famiglie. In un quadro sempre più complesso e difficile a livello europeo. Per il nostro territorio- nota tra l’altro de Pascale- è un grande valore anche e soprattutto nei momenti di difficoltà”.

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