ROMA – Due migranti sono morti e altri quattordici sono stati ricoverati in gravi condizioni dopo aver respirato gas di scarico a bordo di una barca soccorsa al largo di Lampedusa. L’imbarcazione, partita dalla Libia con alcune decine di persone, è stata intercettata domenica dalla Guardia di Finanza e dalla Guardia Costiera, che hanno trovato sotto coperta due corpi senza vita e diversi naufraghi in condizioni critiche. Tre di loro sono stati intubati e trasferiti d’urgenza in ospedale.
In totale, 91 persone sono state tratte in salvo – 85 uomini, una donna e cinque minori – e sbarcate a Lampedusa, molte in precarie condizioni di salute. I corpi delle due vittime, entrambi uomini, sono stati recuperati e trasferiti sull’isola. L’intervento, scrive la Guardia di Finanza, è stato avviato a seguito di una segnalazione pervenuta da un assetto aereo Frontex, relativa a un’imbarcazione alla deriva a circa 16 miglia nautiche da Lampedusa.
Sul posto sono intervenute le motovedette CP 301 e CP 336 della Guardia Costiera. Secondo molte ong, la barca era la stessa segnalata già venerdì, quando era stata avvistata in difficoltà nel Mediterraneo dopo la partenza da Al Khums. Le organizzazioni umanitarie accusano le autorità italiane e maltesi di aver ignorato per ore le richieste di soccorso, ritardando l’intervento.
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