BASILIANO (UDINE) – Le recenti dichiarazioni di Sonia Bonfiglioli, presidente di Confindustria Emilia Area Centro, sul ruolo trasformativo dell’automazione hanno trovato immediato riscontro e approvazione nel Nord-Est, in particolare da parte di Massimo Agostini, imprenditore friulano, a capo di Idea Prototipi e riconosciuto pioniere nel campo della cobotizzazione. Agostini, la cui impresa è all’avanguardia nell’integrazione dei robot collaborativi (cobot), ha sottolineato come la rappresentante istituzionale abbia colto l’essenza della rivoluzione in atto, spostando il dibattito dalla pura automazione alla ‘Human Centric Automation’ (Automazione Centrata sull’Uomo). “Oggi invece parliamo di un’automazione che mette al centro la persona, che affronta prima di tutto il tema della sicurezza sul lavoro e quello delle competenze, sempre più difficili da reperire anche per effetto dei cambiamenti demografici. Le parole della presidente Bonfiglioli sono assolutamente corrispondenti alla realtà. Finalmente si capisce che il cobot non è l’evoluzione del robot industriale, ma uno strumento pensato per potenziare l’operatore umano, liberandolo da attività faticose, rischiose o alienanti” afferma Agostini.
AGOSTINI: LA COBOTIZZAZIONE ABBATTE LE BARRIERE FISICHE
L’imprenditore friulano ha voluto porre l’accento su un aspetto cruciale in questo nuovo scenario: il forte impatto dei cobot nell’inclusione e nella valorizzazione del lavoro femminile in settori tradizionalmente percepiti come gravosi. “Quando parliamo di intralogistica, un ambito che Bonfiglioli giustamente cita come ad alto rischio e dove si muovono carichi pesanti, la cobotizzazione abbatte le barriere fisiche- ha spiegato Agostini- Laddove il lavoro femminile si avvale della collaborazione uomo-robot, le differenze di forza non sono più un fattore limitante. Anzi, la precisione e l’attenzione al dettaglio tipiche delle lavoratrici possono emergere con più forza, in un ambiente più sicuro ed ergonomico”.
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