ROMA – “La sicurezza digitale non è un fatto tecnico, ma un fatto di civiltà”. E’ il messaggio chiaro che la Cyber Security Foundation ha portato al centro del dibattito in occasione del Cyber Tech Europe 2025, evento di grande caratura che si è svolto a Roma. A toccare importanti temi nel suo intervento è stato il presidente e fondatore Marco Gabriele Proietti, puntando su argomenti come “la formazione continua, prima infrastruttura della resilienza nazionale: è necessario coinvolgere dalla scuola fino ai Consigli di amministrazione, per costruire una filiera di competenze capace di rendere la sicurezza un vantaggio competitivo”. E poi la “cooperazione transnazionale come metodo e non solo come meta- ha sottolineato Proietti- Condividere standard, esperienze e strumenti tra istituzioni, imprese e centri di ricerca serve a trasformare i confini in connessioni e costruire una vera resilienza europea”.
Un impegno che si traduce, da parte della Cyber Security Foundation, “in progetti concreti, dal primo Cyber Security Report ai programmi formativi e alle partnership internazionali promosse e portate avanti” ha concluso Proietti. Un panel con importanti protagonisti: George Michaelides, commissioner of Communications, Cipro; Sibel Kocatepe head of Division, Federal Financial supervisor Authority della Germania; Hector Laiz Ibanez, director’s general Cabinet & National Coordination Centre (Ncc-Es), Incibe-Spanish National Cybersecurity Institute.
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