18.8 C
Roma

Ucraina-Russia, Trump: “L’ok ai missili a lungo raggio? Una fake news” ma via libera a pesanti sanzioni per i colossi energetici


ROMA- Mentre continuano i raid sull’Ucraina che colpiscono anche obiettivi civili sensibili, come un asilo a Kharkiv- per fortuna senza riportare feriti o vittime tra i piccoli- Stati uniti e Ue si preparano a varare nuove sanzioni per colpire Mosca, sul fronte della sua economia.

MISSILI A LUNGO RAGGIO PER L’UCRAINA? TRUMP SMENTISCE IL WST

“L’articolo del Wall Street Journal sull’approvazione da parte degli Stati Uniti dell’autorizzazione all’Ucraina di utilizzare missili a lungo raggio in profondità nella Russia è una falsa notizia”: il presidente Donald J. Trump in serata, dal suo social Truth, smentisce la notizia diffusa poche ore prima dal quotidiano statunitense Wall Street Journal, secondo cui sarebbe stata accordata a Kiev da parte degli Stati uniti l’autorizzazione a utilizzare missili a lungo raggio. “Gli Stati Uniti non hanno nulla a che fare con quei missili-manda a dire- da qualunque parte provengano, o con ciò che l’Ucraina ne fa!”, conclude la sua presa di distanze il presidente Usa.

GLI USA PRONTI A COLPIRE MOSCA CON “SANZIONI PIÙ INGENTI DI QUELLE FINORA IMPOSTE”

Mentre si allontana la data di un possibile nuove vertice Trump- Putin, gli Stati Uniti alzano il tiro e annunciano per voce del segretario al Tesoro Scott Bessent: “Le sanzioni alla Russia saranno tra le più ingenti finora imposte”. Le ulteriori sanzioni statunitensi contro la Russia saranno annunciate tra 48 ore, lo ha dichiarato Bessent parlando con i giornalisti alla Casa Bianca. “Annunceremo dopo la chiusura di questo pomeriggio o domani mattina presto un sostanziale aumento delle sanzioni contro la Russia”

LA CASA BIANCA: “COLPITE LE GRANDI COMPAGNIE PETROLIFERE RUSSE”

L’inasprimento delle sanzioni toccherà in particolare le grandi compagnie petrolifere russe: lo riferisce la Casa Bianca dai canali social, sintetizzando i contenuti del pacchetto di sanzioni definito dal Tesoro degli Stati Uniti. Lo stesso Dipartimento americano, in una nota, motiva la decisione di imporre ulteriori sanzioni “a causa della mancanza di un serio impegno da parte della Russia in un processo di pace per porre fine alla guerra in Ucraina”. E ancora: “Le azioni odierne aumentano la pressione sul settore energetico russo e riducono la capacità del Cremlino di reperire risorse per la sua macchina bellica e sostenere la sua economia indebolita”, prosegue la nota.

BESSENT: “PUTIN RIFIUTA DI FERMARE LA GUERRA? ALLORA SANZIONI A ROSFNET E LUKOIL”

Il Tesoro riporta quindi le dichiarazioni di Scott Bessent: “Ora è il momento di porre fine alle uccisioni e di un cessate il fuoco immediato” e “dato il rifiuto del Presidente Putin di porre fine a questa guerra insensata, il Tesoro sta sanzionando le due maggiori compagnie petrolifere russe che finanziano la macchina bellica del Cremlino”. In particolare, la misura odierna “colpisce le due maggiori compagnie petrolifere russe, la Open Joint Stock Company Rosneft Oil Company (Rosneft) e la Lukoil OAO (Lukoil)”, rivela l’amministrazione americana. Che spiega poi perché le due aziende sono così rilevanti: “Rosneft è una società energetica verticalmente integrata specializzata nell’esplorazione, estrazione, produzione, raffinazione, trasporto e vendita di petrolio, gas naturale e prodotti petroliferi”. Mentre “Lukoil è impegnata nell’esplorazione, produzione, raffinazione, commercializzazione e distribuzione di petrolio e gas in Russia e a livello internazionale”. In definitiva entrambe hanno un ruolo chiave nel settore energetico dell’economia della Federazione Russa.

L’UE DOMANI SI PREPARA AL 19° PACCHETTO DI SANZIONI A MOSCA, LA SLOVACCHIA TOGLIE IL VETO

La presidenza di turno danese dell’Unione europea ha annunciato l’avvio della procedura scritta per l’approvazione del Consiglio sul 19é° pacchetto di sanzioni per la Russia. “Siamo molto lieti di annunciare che siamo appena stati informati dagli Stati membri rimanenti che ora sono in grado di revocare le loro riserve sul 19° pacchetto di sanzioni- è la comunicazione della presidenza- Di conseguenza, è stata avviata una procedura scritta per l’approvazione del Consiglio”. Quindi “se non perverranno obiezioni- conclude- il pacchetto sarà adottato domani entro le 8 del mattino”.

L’ok al pacchetto arriva dopo la decisione della Slovacchia di ritirare il suo veto. Era infatti l’ultimo Paese ad avere riserve sul possibile effetto sui costi energetici in Europa. Tra le misure previste infatti, figura il divieto di importazione di gas naturale liquefatto (GNL) russo. Il nuovo pacchetto punta in definitivo a colpire le principali fonti di entrate del Cremlino, introducendo nuove sanzioni nei settori energetico, finanziario e commerciale.

(photo credit: lukoil.com)
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it

ULTIME NOTIZIE

L’Atalanta pareggia in casa, con lo Slavia Praga finisce 0-0

BERGAMO (ITALPRESS) – Finisce 0-0 il match tra Atalanta e Slavia Praga. Tante le...

Juventus sconfitta al Bernabeu, la decide Bellingham

MADRID (SPAGNA) (ITALPRESS) – Nella notte delle stelle del Santiago Bernabeu, la Juventus non...

Wsj: “Piano Usa per dividere Gaza in zone separate controllate da Israele e Hamas”

(Adnkronos) - Stati Uniti e Israele stanno valutando un piano che dividerebbe Gaza...

Consiglio Europeo a Bruxelles: su clima summit difficile, il nodo degli asset russi

(Adnkronos) - Oggi i 27 capi di Stato e di governo dell'Ue si...

Continua a leggere su radioroma.it

NOTIZIE CORRELATE

Juventus sconfitta al Bernabeu, la decide Bellingham

MADRID (SPAGNA) (ITALPRESS) – Nella notte delle stelle del Santiago Bernabeu, la Juventus non...

L’Atalanta pareggia in casa, con lo Slavia Praga finisce 0-0

BERGAMO (ITALPRESS) – Finisce 0-0 il match tra Atalanta e Slavia Praga. Tante le...

Wsj: “Piano Usa per dividere Gaza in zone separate controllate da Israele e Hamas”

(Adnkronos) - Stati Uniti e Israele stanno valutando un piano che dividerebbe Gaza...