ROMA – La piattaforma di giornalismo investigativo Follow the Money si è aggiudicata il Premio Daphne Caruana Galizia per il giornalismo 2025 per l’inchiesta che ha svelato le reti internazionali e i meccanismi economici che hanno consentito alla Russia di eludere le sanzioni sul petrolio attraverso la cosiddetta flotta ombra.
Il Premio Daphne Caruana Galizia, istituito dal Parlamento europeo nel 2019, riconosce ogni anno il lavoro dei giornalisti che, in Europa e nel mondo, si distinguono per il loro impegno nella ricerca della verità, della trasparenza e per la difesa dei diritti fondamentali. L’indagine, coordinata dalla giornalista Birte Schohaus per Follow the Money, è stata realizzata in collaborazione con diverse testate europee e del Regno Unito, tra le quali l’Italia.
L’inchiesta ha rivelato come armatori occidentali abbiano venduto oltre 200 petroliere ormai obsolete a società collegate alla flotta ombra russa. La cerimonia di premiazione si è svolta in settimana al Parlamento europeo di Strasburgo riunito in sessione plenaria, con la partecipazione della presidente Roberta Metsola, della vicepresidente e responsabile del premio Caruana Galizia Pina Picierno (Partito democratico) e i membri della giuria indipendente che ha selezionato il vincitore tra i giornalisti dei 27 Paesi dell’Unione europea. “Con il Premio Daphne Caruana Galizia rendiamo omaggio a una donna che ha pagato con la vita il suo coraggio, la sua sete di libertà.
Il suo sacrificio è un monito vivo” ha commentato Picierno. “In Europa la libertà di stampa non è conquistata per tutti e per sempre: è sotto attacco, con l’intimidazione dei giornalisti e con campagne di discredito” ha continuato la vicepresidente dell’Europarlamento. “Tutto questo è il sintomo di una crisi più profonda che attraversa le nostre democrazie. Difendere chi informa vuol dire difendere noi stessi, il nostro diritto di sapere e di scegliere”.
A intervenire in occasione della premiazione, in collegamento, anche il cronista italiano Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore della trasmissione ‘Report’. Per tutelare libertà di stampa Ue si doti di “strumenti più incisivi”. Al centro dell’intervento di Ranucci i metodi intimidatori usati contro i giornalisti da parte di figure sia politiche sia dell’informazione e sia della criminalità. Il conduttore di Report ha sottolineato: “Se l’Europa vuole incidere davvero in quello che sono i suoi valori portanti e vuole incidere sui singoli Paesi deve dotarsi di strumenti più incisivi, per far rispettare questi valori all’interno dei singoli Paesi”.
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