BOLOGNA – Scoppia la polemica per due sfratti eseguiti con la forza nella giornata di ieri, giovedì 23 ottobre, a Bologna, in via Michelino. L’intervento delle Forze dell’ordine ha permesso di eseguire gli sfratti dopo che gli attivisti di Plat si erano asserragliati insieme alle famiglie coinvolte (con figli) all’interno delle abitazioni: gli appartamenti sono destinati all’affitto breve. Virali sono diventati i video che riprendono lo sfondamento di un muro da parte degli agenti, da cui poi riescono ad accedere in uno dei due appartamenti.
GLI ATTIVISTI: “QUESTA LA RISPOSTA ALLA CRISI ABITATIVA?”
“La celere dopo aver sfondato la porta di un appartamento e cacciato la famiglia, butta letteralmente giù il muro dell’appartamento adiacente per cacciare l’altro nucleo familiare”: denunciano sui social gli attivisti di Plat Intervento sociale che puntano poi il dito contro il governo e il Decreto Sicurezza. “Si parla tanto di sicurezza in questi mesi, ci chiediamo se questa possa essere sul serio una proposta convincente”. Ovvero: “Passeggini che volano sotto i colpi di manganello, bambini trascinati via di casa in lacrime, tra la polvere del cemento abbattuto e i manganelli della celere”, descrivono l’accaduto. “Non esistono più norme, garanzie, umanità, nulla. È solo violenza cieca, sorrisi sadici nel vedere vite distrutte”, stigmatizzano. Il richiamo poi agli amministratori locali: “Dov’è la politica? Esiste ancora in questa città o le politiche abitative vengono prese solo in questura? In questa città la politica è stata mangiata dal profitto”.
ASSEMBLEA PUBBLICA OGGI ALLE 19 IN PIAZZA DEL NETTUNO
Gli attivisti annunciano per oggi, alle 19, un’assemblea pubblica in Piazza del Nettuno per chiedere l’apertura immediata di “un tavolo cittadino sul diritto all’abitare per bloccare questa escalation di violenze, per impedire che le porte delle nostre case vengano sfondate, per fare in modo che le famiglie sotto sfratto abbiano garantito un passaggio da casa a casa”. E come gesto simbolico, proprio la porta sfondata ieri è stata portata in Comune.
VICESINDACA CLANCY: “È EMERGENZA CASA, DAL GOVERNO SOLO BRICIOLE IN MANOVRA”; FDI E LEGA: “SFRATTO LEGITTIMO”
Ed è subito scontro politico. Protesta la vicesindaca Emily Clancy. “Non vogliamo più assistere a scene come quelle a cui abbiamo visto, non si possono abbandonare persone e famiglie in difficoltà al proprio destino”, afferma Clancy puntando il dito contro il governo. “Siamo di fronte, per crescenti fasce di popolazione, ad una vera emergenza sulla quale servirebbe un intervento serio del governo, con investimenti per calmierare i prezzi del mercato e aumentare le soluzioni abitative”. Nella legge di bilancio, afferma la numero due di Palazzo D’Accursio, “ci sono poche briciole. Senza risorse adeguate, tutte le conseguenze delle mancate scelte del Governo cadranno sulle città, che si trovano completamente sole a gestire l’emergenza”. Sempre Clancy, intervistata questa mattina a Rainews24 spiega che le famiglie allontanate ieri non erano morose: “Sono lavoratori che pagavano ogni mese l’affitto” ma la loro permanenza negli appartamenti di via Michelino si scontrava con la volontà del nuovo proprietario di avviare un’attività di locazione B&b. Di tutt’altro tenore la lettura di Fratelli d’Italia: secondo i meloniani, l’episodio di stamane “mette in luce la mancanza di interventi concreti del Comune sul tema dell’Erp. Alcuni membri dei centri sociali si sono barricati negli appartamenti che le Forze dell’ordine erano chiamate a liberare per uno sfratto legittimo”. Per Fdi, “non sono più accettabili situazioni di occupazione abusiva a Bologna, segnali di una tolleranza inaccettabile verso chi vìola la legge, creando poi una disparità non tollerabile verso chi ha diritto a una casa e segue le procedure previste per averla. La giunta di Lepore e Clancy continuano a non risolvere il problema, come dimostrano i 6.000 nuclei familiari in graduatoria Acer e le centinaia di immobili ancora sfitti. E la soluzione non può certo essere la legittimazione delle occupazioni”.Il capogruppo della Lega Matteo Di Benedetto, da parte sua, chiede senza mezzi termini di “arrestare gli attivisti dei centri sociali”. La decisione di asserragliarsi all’interno delle abitazioni configura “interruzione di pubblico servizio”. “Chiediamo pubblicamente- afferma il leghista- che la legge venga rispettata e che questi soggetti dei centri sociali vengano arrestati per interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale. È intollerabile che continuino a esserci soggetti come questi che con la forza si impongono sulla legge. Devono rispondere delle loro azioni”. Sul fronte del centrosinistra, si fanno sentire i consiglieri della lista Lepore Siid Negash e Giacomo Tarsitano: “Le violenza con la quale è stato realizzato questa mattina lo sfratto in via Michelino è spaventosa e inaccettabile”, affermano. “La sfrontatezza di chi specula e trasforma la città con il proprio potere economico va fronteggiata con urgenza a tutti i livelli di responsabilità politica e amministrativa. I muri di quella casa presto ospiteranno una struttura ricettiva di lusso, ma le lacrime di chi la abitava rimarranno tra quei mattoni”.
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