(Adnkronos) – L’ex prefetto Filippo Piritore, arrestato ieri con l’accusa di avere depistato le indagini sull’omicidio di Piersanti Mattarella, è stato interrogato dal gip prima di essere arrestato. L’ex funzionario della Squadra mobile è stato sentito dalla gip Antonella Consiglio, nell’interrogatorio preventivo, come previsto dalla riforma Nordio, e ha respinto tutte le accuse. Già nel settembre del 2024 Piritore, sentito dai pm, aveva negato tutti gli addebiti affermando di non aver fatto sparire il guanto trovato nella Fiat 127.
“Alcuna resipiscenza ha mostrato Piritore a distanza di oltre quarant’anni dai fatti quando è stato esaminato dall’ufficio del pubblico ministero nel settembre del 2024 avrebbe potuto manifestarla con un mero ‘non ricordo’ dato il tempo trascorso – scrive la gip Consiglio nell’ordinanza di custodia cautelare – Al contrario Piritore ha voluto fornire indicazioni ulteriormente fuorvianti sulle sorti della prova regina dell’omicidio in pregiudizio di Piersanti Mattarella. Chi opera in tal modo manifesta una pervicacia nella volontà delittuosa che collide con qualsivoglia prognosi favorevole circa il suo futuro comportamento”.
Secondo Consiglio, Piritore potrebbe continuare a mentire e a depistare, “cosa che ha fatto dal 1980, giovane poliziotto, e ha continuato a fare ad oggi, sempre tacendo, occultando e quando necessario depistando, chiaramente andando al di là della tutela di sé stesso e della sua posizione”.
I legali dell’ex prefetto Piritore hanno preannunciato il ricorso al Tribunale del Riesame. Gli avvocati Gabriele Vancheri e Dino Milazzo, che hanno assistito Piritore nel corso dell’interrogatorio preventivo, sostengono che il loro cliente non abbia depistato le indagini, come ritiene invece la Procura guidata da Maurizio de Lucia.


