ROMA – Nella giornata odierna l’aviazione israeliana ha condotto una serie di raid sulla città di Gaza, poche ore dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva accusato Hamas di aver infranto il cessate il fuoco in vigore nel territorio palestinese, ordinando all’esercito di reagire con “attacchi potenti”. Fonti locali e media legati a Hamas riferiscono che almeno due persone sono rimaste uccise e quattro ferite in un bombardamento che ha colpito un edificio residenziale nel quartiere di Sabra, nella parte occidentale della città. Un altro raid avrebbe interessato anche l’area circostante l’ospedale Shifa, la principale struttura sanitaria ancora funzionante nel nord della Striscia di Gaza.
Netanyahu ha annunciato che Israele prenderà provvedimenti dopo che Hamas ha consegnato resti umani non appartenenti agli ostaggi ancora da recuperare, in una mossa che Tel Aviv definisce una violazione del cessate il fuoco in vigore dal 10 ottobre 2025. L’annuncio di Netanyahu e la contestata consegna dei resti aumentano il rischio che la fragile tregua tra Israele e Hamas possa vacillare. Testimoni e agenzie riportano esplosioni e colpi d’arma da fuoco nella Striscia di Gaza, in particolare nelle vicinanze di Khan Younis e della città di Gaza. Secondo le autorità palestinesi, Israele avrebbe già commesso numerose violazioni del cessate il fuoco, incluse operazioni militari e bombardamenti che avrebbero provocato vittime civili.
Il cessate il fuoco, mediato dagli Stati Uniti, prevedeva la liberazione di tutti gli ostaggi vivi da parte di Hamas in cambio della sospensione dell’offensiva israeliana. Resta però aperta la questione dei corpi degli ostaggi deceduti: Hamas si era impegnata a consegnarli tutti, ma Israele accusa il gruppo di rallentamenti e occultamento. “Il cessate il fuoco sta tenendo. Credo che la pace a Medio Oriente resisterà nonostante le scaramucce”, ha detto il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it


