CLIMA. ONU DENUNCIA IMPEGNI INSUFFICIENTI A VIGILIA COP30
I piani climatici presentati dai governi in vista della Cop30 che si aprirà nella città brasiliana di Belem a novembre permetteranno di ridurre le emissioni di gas serra “solo del 10 per cento entro il 2035”: la stima è stata presentata dalle Nazioni Unite questa settimana. Si tratta di una valutazione però parziale a causa dei ritardi di molti Stati nel rendere pubblici i loro impegni. Secondo gli esperti dell’Onu, le emissioni dovrebbero essere ridotte del 60 per cento entro il 2035, rispetto ai livelli del 2019, per avere buone possibilità di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi in più rispetto all’era preindustriale.
R.D. CONGO. IL CARDINALE: GLI ACCORDI NON HANNO PORTATO A NULLA
Resta “catastrofica”, la situazione nell’est della Repubblica democratica del Congo: a denunciarlo in un’intervista con l’agenzia Dire è il cardinale Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa, in Italia per un incontro dal titolo ‘Osare la pace’ promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. “Si è parlato tanto degli accordi firmati a Washington, tra i governi del Congo e del Ruanda, e di Doha, tra il governo del Congo e il Movimento 23 marzo, ma sul terreno non abbiamo visto nulla” denuncia il cardinale Ambongo. “Finora non è cambiato niente”. Le intese di Washington e Doha sono supportate dal Qatar e dagli Stati Uniti, in particolare dal presidente americano Donald Trump. I ribelli del Movimento 23 marzo hanno occupato a inizio 2025 diverse zone e città del Nord e del Sud Kivu, province congolesi ricche di minerali. Da anni, Kinshasa accusa il Ruanda di sostenere il gruppo armato per controllare l’export di coltan, cobalto, oro e cassiterite.
SUDAN. DARFUR, L’ONU ACCUSA I PARAMILITARI: UCCISI 1.850 CIVILI
“Profonda preoccupazione” per le violenze in corso a El Fasher, nella regione del Nord Darfur, dove da gennaio sarebbero state uccisi almeno 1.350 civili, è stata espressa dalle Nazioni Unite. Durante un incontro con i giornalisti al Palazzo di Vetro, il portavoce Stéphane Dujarric ha accusato in particolare i paramilitari delle Forze di supporto rapido (Rsf), che hanno assediato a lungo El Fasher. Le loro unità hanno preso il controllo della città in settimana, a seguito del ritiro di reparti dell’esercito regolare. Secondo Dujarric, sempre da gennaio i civili uccisi nell’intero Nord Darfur a causa del conflitto sono stati almeno 1.850.
VENEZUELA. MADURO ANNUNCIA: SMANTELLATA UNA CELLULA DELLA CIA
Smantellata un “cellula finanziata dalla Cia” che stava pianificando un finto attacco contro il cacciatorpediniere statunitense Uss Gravely, ormeggiato in Trinidad e Tobago, a pochi chilometri dalle coste venezuelane. Ad annunciarlo il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro. Il capo dello Stato ha definito la presenza della nave una “provocazione volta a scatenare una guerra nel Caribe” e ha reagito sospendendo un accordo sul gas con Trinidad e Tobago, accusando la premier Kamla Persad-Bissessar di aver trasformato il Paese “in una portaerei dell’impero americano contro il Venezuela”.
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