ROMA – Che la Casa Bianca di Donald Trump abbia un rapporto un po’ conflittuale con i giornalisti è cosa risaputa. Ma ce n’è uno che proprio non può alzare nemmeno la mano: ogni volta che prova a fare una domanda viene “massacrato”, scrive il New York Times. Il povero reporter in questione è Shirish Dáte, accreditato alla Casa Bianca per l’HuffPost.
Ma la cosa più curiosa del caso è il livello delle offese, da bambini di terza elementare. Un recente scambio di battute ha fatto il giro del web, ad esempio. Dopo che Trump ha dichiarato che avrebbe incontrato Putin a Budapest, Dáte ha osato chiedere chi avesse raccomandato la capitale ungherese per un incontro così importante. “Tua madre l’ha fatto”, gli ha scritto Karoline Leavitt, addetta stampa della Casa Bianca, in uno scambio di messaggi. “Tua madre”, ha scritto pure Steven Cheung, direttore della comunicazione della Casa Bianca, pochi istanti dopo. “Evocando – scrive il Nyt – un insulto materno abusato che, secondo l’Urban Dictionary, è “la risposta/discussione più versatile mai creata nella storia”.
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“Ho pensato: ‘Questa è una guerra seria in corso che ha ucciso decine di migliaia di ucraini nelle loro case'”, ha detto in un’intervista Dáte, 61 anni, che ha lavorato per diverse testate mainstream prima di entrare all’HuffPost nel 2016. “E poi la tua risposta è: ‘Tua madre’?”
Il Nyt scrive che ormai quella di Dàte è una “esistenza professionale piuttosto solitaria: scrivere per una pubblicazione progressista in un edificio sempre più popolato da testate di destra che sostengono l’attuale amministrazione”. L’HuffPost ha un posto nella sala stampa della Casa Bianca e partecipa a rotazione ai giornalisti che seguono gli eventi di Trump. Le invettive da parte delle autorità sembrano essere però un suo “privilegio” esclusivo. Dopo la polemica sulla questione di Budapest, ad esempio, Leavitt ha scritto a Dáte via messaggio che era “uno scribacchino di estrema sinistra che nessuno prende sul serio, nemmeno i suoi colleghi dei media, solo che non glielo dicono in faccia”.E Dáte avrebbe ricevuto un messaggio pieno di parolacce da Cheung, sulla sua statura fisica e la sua mascolinità.
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