ROMA – Nuova ondata di arresti per la rapina dei gioielli della corona al Louvre. Ieri sera, mercoledì 29 ottobre, intorno alle 21, cinque persone sono state fermate dagli investigatori della Brigata per la repressione del banditismo (BRB) nel 16° arrondissement di Parigi. I quotidiani francesi riportano infatti le dichiarazioni di questa mattina della procuratrice di Parigi, Laure Beccuau, intervenuta nel programma mattutino di Rtl. Beccuau ha infatti rivelato l’arresto di “diversi obiettivi identificati dagli investigatori”. Salgono così a sette i fermati per quello che è stato definito “il furto del secolo” al museo parigino, avvenuto 11 giorni fa. I primi due sospettati già presi avevano parzialmente confessato.
“IL DNA DI UNO DEI CINQUE COLLEGATO AL FURTO”
Il quotidiano Le Figarò riporta inoltre alcune “fonti concordanti” che confermano la presa in custodia dei cinque nuovi sospettati “compreso uno dei presunti ladri”, ovvero uno dei quattro che hanno fatto il colpo entrando nel museo. Quindi in mattinata la procuratrice di Parigi ha aggiunto che è prematuro descrivere i profili degli arrestati, confermando però che uno di loro era “collegato” al furto con scasso da “prove del DNA ” . “Era un sospettato durante le indagini “, ha dichiarato il magistrato. Ha aggiunto: “Gli altri potrebbero essere in grado di fornire informazioni su come si sono svolti i fatti”.
I DUE ARRESTATI SABATO SCORSO HANNO “PARZIALMENTE” AMMESSO I CRIMINI
Il precedente arresto per il colpo al Louvre risale invece a sabato scorso, quando due uomini di 34 e 39 anni, con precedenti penali, sono stati messi in manette. Uno di loro è stato fermato all’aeroporto di Roissy-Charles-de-Gaulle mentre stava per lasciare il Paese per l’Algeria. Durante l’udienza di custodia cautelare, hanno “parzialmente ammesso” i crimini, ha annunciato Laure Beccuau in una conferenza tenuta ieri sera, mercoledì 29 ottobre.
IL BOTTINO RESTA ANCORA INTROVABILE
La procuratrice non ha però dato notizie confortanti sul recupero del bottino, stimato in 88 milioni di euro, che risulta ancora disperso. “Voglio continuare a sperare che (i gioielli) vengano ritrovati e restituiti al Museo del Louvre e alla nazione. Questi gioielli sono, ovviamente, al momento invendibili. C’è ancora tempo per restituirli “, ha aggiunto. I due uomini sono stati quindi incriminati per “rapina organizzata” e “associazione a delinquere” e posti in custodia cautelare.
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