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Tg Volontariato edizione del 30 ottobre 2025

RELIGIONI. A SREBRENICA 30 ANNI DOPO, PER IL DIRITTO INTERNAZIONALE

“Siamo qui in un cimitero dove 8.372 uomini sono stati trucidati da un odio folle e senza senso. E’ anche un’occasione per riflettere sulla necessità di un diritto internazionale più forte e più rispettato”. Queste immagini e queste parole giungono da Srebrenica, in Bosnia Erzegovina, cuore dei Balcani e d’Europa. Dove oggi c’è un prato punteggiato di lapidi, è stato compiuto quello che è passato alla storia come “il genocidio più breve”: più vittime in meno tempo, appena una settimana. È proprio qui che hanno fatto tappa i partecipanti di un pellegrinaggio promosso da Focsiv, la Federazione degli organismi del volontariato internazionale di ispirazione cristiana, e da Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche d’Italia. Per dire insieme mai più, 30 anni dopo Srebrenica, dove le vittime furono uccise perché bosniache e musulmane. A partecipare, con Ucoii, anche Laila Mourabi: “L’obiettivo è quello di unirci come comunità religiose al fine di ricordare quello che è stato il genocidio – a Srebrenica (Simone se potessi tagliare via questa parola, che lei pronuncia male, sarebbe super) – 30 anni dopo e quindi lavorare sul futuro, anche e soprattutto per quello che sta accadendo a Gaza, in Palestina”. Il pellegrinaggio è incontro, anche con Mustafa Ceric, Gran mufti della Bosnia Erzegovina, partecipante a un convegno interreligioso organizzato per l’occasione. Si pongono domande e si prova insieme a rispondere, sottolinea Borsotto: “Ci stiamo interrogando su cosa possiamo fare come società civile italiana, per rafforzare, tutelare, difendere e promuovere il diritto internazionale”.

ECUADOR. SCIOPERO E VITTIME, LE COMUNITÀ NATIVE DICONO BASTA

Stop allo sciopero contro la revoca dei sussidi ai carburanti da parte della Conaie, la Confederazione delle nazionalità indigene dell’Ecuador. “Una decisione difficile”, ha sottolineato il suo presidente Marlon Vargas, dopo che in manifestazioni e scontri con le forze di sicurezza erano rimaste uccise almeno tre persone e altre 300 ferite. I rischi di una deriva repressiva del governo ecuadoriano di Daniel Noboa sono stati denunciati anche all’estero. In Italia, la rete delle organizzazioni della società civile Aoi sottolinea che le proteste hanno rivelato “un malessere più ampio, legato alla grave crisi economica e sociale del Paese e all’aumento della violenza dovuta alla narco-criminalità, con pesanti ripercussioni su settori fondamentali per i diritti umani, come il sistema sanitario ormai al collasso”.

TANZANIA. C’È UN PUPAZZO CHE AIUTA I BAMBINI A IMPARARE

“Pua” è il naso, “goti” invece il ginocchio. La lingua è lo swahili, il linguaggio quello del corpo: con le parti da trovare e indicare una a una, su un pupazzo, dalla testa in giù: per capire e capirsi, crescendo con più fiducia e felicità. Siamo a Kipera, in Tanzania, in una scuola inclusiva, dove imparano bambini con e senza disabilità. Stanley Mtweve è uno dei maestri e collabora con l’ong Ibo Italia: “Oggi in classe stiamo svolgendo esercizi sul riconoscimento delle parti del corpo. Tutti i giorni qui facciamo attività di apprendimento per supportare i bambini”. Di “grandi miglioramenti” negli alunni dice Paola Ghezzi, di Ibo Italia, in Tanzania anche grazie al supporto dell’8xmille alla Chiesa cattolica: una semplice firma che non costa nulla e che risponde a bisogni reali, consentendo di offrire pasti, cure, istruzione e soprattutto speranza. “Negli anni”, sottolinea Ghezzi, “Ibo Italia negli anni ha raggiunto più di 80 scuole e migliaia di bambini per far sì che l’istruzione sia un diritto dignitoso per tutti”.

GIOVANI. SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO, 632 NUOVI POSTI CON FOCSIV

Più di 600, per la precisione 632: sono le nuove posizioni per il servizio civile all’estero proposte per il 2026 dalla federazione Focsiv. Si tratta di un’opportunità per giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni non ancora compiuti. “Al momento”, sottolinea Lucia De Smaele, della federazione, “con l’ultimo bando, con Focsiv ci sono circa 500 volontari all’estero in molti Paesi del mondo, che svolgeranno il loro servizio fino a giugno dell’anno prossimo”. Di servizio civile all’estero di discute nella sede dell’agenzia Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, in una giornata di formazione e dialogo con gli studenti universitari. Di prospettive dice ancora De Smaele: “Fare un’esperienza formativa, di crescita e mettersi in gioco a livello professionale”.
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