BOLOGNA – In soli 31 anni di vita ha corso come un pazzo da Bologna a Milano e verso le sue passioni: la cinematografia innanzitutto; la curiosità per i deboli del mondo anche, uomo o animali non importa, visto che firmò tra le altre cose un lavoro sul ritorno del lupo sulle Alpi trentine. Curiosità forse dibattute col papà, Claudio Merighi, a lungo amministratore a Bologna e vicesindaco nella breve stagione di Flavio Delbono nel 2009.
Tommaso Merighi, regista, autore e “amico” della fondazione Cinemovel (Ettore Scola è il presidente onorario), “cresciuto con noi e nel nostro stesso sogno di un cinema capace di attraversare luoghi, comunità e coscienze”, è scomparso mercoledì. Cinemovel lo piange come si piangono i giovani che giustamente non contano mai gli anni che mancano: “aveva solo sette anni quando vide Mozambico, dove va il cinema, il film sulla prima carovana di Cinemovel in Africa. Da allora il ‘virus del cinema’ lo aveva contagiato per sempre”.Nel 2014, appena ventenne, Tommaso era già con la sua telecamera a Ferrara per documentare una tappa di Libero Cinema in Libera Terra. L’anno successivo entrava ufficialmente nella troupe, firmando per ‘la Repubblica’ un reportage da Parigi, durante la tappa nel liceo occupato Jean Quarré, trasformato in un centro di accoglienza per oltre 700 migranti provenienti da Sudan, Afghanistan, Eritrea e Siria. Nel curriculum del giovane cineasta bolognese anche un’assistenza alla regia con Gabriele Salvatores, nel 2020, per il docufilm collettivo “Fuori era primavera” che raccontò il periodo Covid.
Tommaso Merighi si era formato come regista al centro sperimentale di Cinematografia di Milano. Dirigeva spot per startup e realtà sociali come Vaia Cube e Sant’Ambroeus FC, di cui curava gratuitamente la comunicazione: li aveva portati da Fabio Fazio, in una serata con Carola Rakete; lui, Tommaso, che gli scarpini li indossava invece per i ‘rivali’ dell’Ardita Giambellino. Merighi collaborava con ‘Il Post’, con produzioni e agenzie milanesi, con il Teatro Elfo Puccini e il festival MilanOLTRE. “Ma per noi di Cinemovel, Tommaso era molto più di un giovane talento del cinema: era parte della nostra storia, un compagno di viaggio. L’ultima tappa di questo viaggio condiviso è stata la carovana in Senegal (aprile 2024), che Tommaso ha raccontato con commovente poesia nel documentario ‘Allacciate le Cinture – Il viaggio di Io Capitano in Senegal'”, visibile su Rai Play.
“Il nostro approccio”, ricordano da Cinemovel le parole di Tommaso, è stato “spogliarci di ogni nostro preconcetto, nel bene o nel male, per poter essere al servizio dell’autenticità delle persone e delle loro voci, per raccogliere parte di questa esperienza dolorosa, una partenza verso l’ignoto”. Parole che oggi risuonano come “un lascito prezioso- lo saluta la Fondazione- un manifesto del suo modo di intendere il cinema e la vita”.
LA CERIMONIA FUNEBRE, DOVE E QUANDO
Chi desidera salutare Tommaso Merighi potrà farlo nella sua città d’origine, all’Hospice di Bentivoglio (Bologna), nella Sala del Commiato: domani, sabato 1 novembre e domenica 2 novembre dalle 10 alle 12, lunedì 3 novembre dalle 9 alle 11. Il funerale sarà lunedì 3 novembre alle ore 12 nella Chiesa di Santa Lucia a Casalecchio di Reno, sempre alle porte di Bologna.
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