ROMA (ITALPRESS) – «Quando si arriva a definire pandemica – o pre-pandemica – una forma come quella delle malattie renali croniche, significa che siamo già in ritardo: dobbiamo intervenire immediatamente con l’unico mezzo che può almeno rallentare questa forma di epidemia: la prevenzione, che si attua attraverso gli screening. Il modello della legge 130, sul diabete di tipo 1 e sulla celiachia, si può e si deve replicare anche per le malattie renali croniche». Lo ha detto Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera dei deputati, intervenendo a The Watcher Talk Salute di Urania TV. «Come ricordavamo, l’obesità è un fattore fortemente impattante: in Italia il 18,8% dei ragazzi tra 8 e 16 anni risulta in sovrappeso. Sono loro i prossimi candidati a entrare in un circolo vizioso che produce danni gravi e duraturi, legati proprio alle malattie croniche. Per questo bisogna intervenire ora – ha aggiunto – con un programma di screening immediato, da finanziare con un emendamento alla legge di stabilità che preveda uno stanziamento già per il 2026. Occorre individuare da subito le familiarità genetiche e ambientali che predispongono all’insufficienza renale, all’obesità, all’ipertensione, al diabete di tipo 1 e ad altre patologie correlate”. “Viceversa – ha concluso – l’obiettivo è evitare che sempre più persone debbano affrontare quel baratro che è la dialisi, una condizione che stravolge la vita dei pazienti, imponendo una pena aggiuntiva rispetto alla malattia”.
mgg/gtr
(Fonte video: Urania TV)
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