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«Il mio esordio in C a 16 anni resta un’emozione indelebile»

C’è sempre una scintilla che accende la passione per lo sport, e per Emanuele Bartoccetti, oggi giocatore della Supernova Fiumicino (DR1), quella scintilla è arrivata presto. «Il mio esordio in C nel 2006/2007, con la Smit Roma, a soli 16 anni, è stata l’emozione più grande», racconta. «Mi ritrovai in campo circondato da mostri sacri della pallacanestro laziale: un ricordo che porterò sempre con me». Tra le partite che più gli sono rimaste nel cuore c’è anche la finale regionale 2008/2009 con il Palocco Basket, coronata dal titolo di campioni. Ma non mancano i momenti amari: «Gara 3 di semifinale playoff 2024/2025 con la Supernova resta una ferita aperta. Avevamo un traguardo a portata di mano e vederlo sfumare è stato difficile da accettare». TRA MAESTRI E COMPAGNI, IL VALORE DELLE PERSONE. Nel corso della sua lunga esperienza sui parquet laziali, Bartoccetti ha incrociato compagni di squadra e allenatori che gli hanno lasciato il segno. «Roberto D’Avenia era un monumento della pallacanestro locale. Nonostante l’età, restava immarcabile: un vero esempio per me», ricorda. Oggi, la sua quotidianità in campo è condivisa con Angel Galan, esplosivo e talentuoso, e con l’esperienza di Salvatore Parlato e le giocate di Mattia Norcino. Il pensiero più affettuoso, però, è per un amico: «Mi manca Samuel Maduka. Non sarà un fenomeno, ma come persona e compagno di squadra era unico». Tra i tecnici che hanno inciso maggiormente nel suo percorso, Bartoccetti non ha dubbi: «Daniele Zaffarani è stato fondamentale. Mi ha trasmesso la passione per il basket e mi allenava anche la domenica. Colgo l’occasione per dirgli: “Daniele, torna ad allenare. La pallacanestro ha bisogno di persone come te”». “CONTA CHI HAI ACCANTO, NON DOVE GIOCHI”. Dai grandi palazzetti alle palestre di provincia, ogni campo ha la sua storia. «Giocare al Palazzetto dello Sport di Roma è stato un sogno: era la casa della Virtus, la squadra per cui tifavo da ragazzo». Ma quando gli si chiede dove vorrebbe giocare in futuro, la risposta è più umana che tecnica: «Non importa dove, ma con chi. Conta chi hai accanto, non il palazzetto. L’importante è affrontare la battaglia insieme». Con la passione di chi ha ancora fame di basket e la maturità di chi ha attraversato anni di parquet, Emanuele Bartoccetti continua a essere uno dei simboli della Supernova Fiumicino, esempio di dedizione, umiltà e amore autentico per il gioco. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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